Rimini. I bagnini frenano gli aumenti: non conviene, stessi prezzi

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Lettini e ombrelloni più salati a causa dell’aumento dei costi dell’energia? Al di là delle ipotesi ventilate dai rappresentanti delle associazioni di categoria, fra Torre Pedrera e Miramare si scopre che i listini di alcuni stabilimenti balneari sono bloccati addirittura da dieci anni.

«Probabilmente, però, anche il listino prezzi datato 2012 che lei sta consultando non era altro che lo stesso listino degli anni precedenti, con solamente la data modificata», cerca di ricordare un bagnino su Lungomare Augusto Murri a Rimini.

Spicca comunque il fatto che, nello stesso stabilimento, una settimana di vacanza in alta stagione possa arrivare a costare addirittura 50-60 euro in più se si sceglie di sistemarsi nelle file più vicine alla riva, con differenze di una decina di euro anche fra la primissima fila e le due subito dietro.


Il prezzario medio

Fra la metà di giugno e la fine di agosto, un ombrellone e due lettini nelle ultime file costano mediamente fra i 18 e i 20 euro ogni giorno, mentre più ci si avvicina al mare più i prezzi aumentano, arrivando ai 21-24 euro di metà passerella fino ai 25-30 euro della prima fila.

Chi si accontenta di rimanere più vicino all’ingresso spende in media 95-128 euro alla settimana, con alcuni stabilimenti che di fatto offrono l’ultima giornata completamente gratuita (e gli sconti crescono ulteriormente per le permanenze di dieci giorni o di due settimane). In prima fila, invece, il conto sale a 138-170 euro.

Le differenze di prezzo fra i bagni non cambiano più di tanto in funzione dei servizi extra – dai fasciatoi per i neonati alle aree gioco per i bambini, dai campi sportivi alle aree fitness, dalle aree attrezzate per i cani alla rete wireless sull’intero arenile – che qualcuno offre in più rispetto ad altri.

Con il passare degli anni, infatti, le proposte si sono tutto sommato uniformate e più di qualche concessionario ha deciso di unire le forze con altri per presentarsi come gruppo.

Fanno eccezione i servizi per gli amici a quattro zampe, che – stando alle informazioni esplicitate sui vari siti internet – vengono comunque accolti praticamente dappertutto, anche in mancanza di aree specificamente dedicate.

«Alzare ora non conviene»

Fra l’appartenenza a un gruppo di stabilimenti o a una cooperativa, che punta a uniformare i comportamenti, la concorrenza a poca distanza e l’incertezza sul futuro della propria concessione, dopo l’annuncio dell’asta nel 2024, sono diverse le ragioni che spingono alcuni gestori a non prendere minimamente in considerazione un aumento dei prezzi.

«Siamo invitati a rispettare il listino di riferimento della nostra associazione. Non siamo obbligati a farlo alla lettera, però una violazione plateale spingerebbe chiunque a chiedersi che senso abbia l’essersi associati e a decidere di fare quello che vuole – è il pensiero comune di un gruppo di bagnini di Torre Pedrera, Rivabella e Marebello –. Muoverci da soli o in ordine sparso potrebbe rivelarsi controproducente e non assicurarci tutti quei vantaggi che qualche volta ci si immagina».

«Potremmo anche fissare dei prezzi più alti, ma le persone si sposterebbero nei due bagni di fianco ai nostri – aggiungono colleghi di Viserbella, San Giuliano e Rivazzurra –. Dobbiamo trovare l’equilibrio fra i conti da chiudere e rimanere appetibili, ancora di più per le famiglie numerose. Una volta, c’era la “tradizione” di un lettino in omaggio come regalo di benvenuto o ringraziamento al termine del soggiorno durante la bassa stagione. È stata una fra le prime cose a scomparire».

«Non sapendo se fra due anni saremo ancora qua, tagliarci le gambe proprio alla fine non ci converrebbe più di tanto – chiude la panoramica un gruppo di bagnini di Viserba, Bellariva e Miramare –. Potremmo alzare i prezzi se avessimo dei lavori in programma, ma oggi non sappiamo neanche se verranno presi in considerazione tutti gli investimenti che abbiamo fatto fino a questo momento, quindi non crediamo che siano molti quelli che pensano di intervenire adesso».

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