Rimini. Gnassi: "Isole Covid free, no a canali preferenziali"

Rimini

“La stategia di contrasto al Covid non può procedere a macchia di leopardo, né prevedere canali discrezionali, ma deve avanzare secondo una linea comune, precisa, ordinata puntuale. Regole certe e uguali per tutti". Così il sindaco Andrea Gnassi sull'eventualità di creare isole Covid free in Italia. "Prima la vaccinazione delle persone anziane e fragili, per salvare vite, non ospedalizzare e non far saltare le terapie intensive; è il governo che deve chiarire e imporre questa scelta. Se si proteggono le persone più vulnerabili, a più alto tasso di mortalità, e se si aumentano le forniture di vaccini, sarà possibile trovare l’equilibrio per le aperture. Forniture e puntualità di approvvigionamento: il motore organizzativo che abbiamo organizzato è solido e pronto. La proposta circolata nelle ultime ore di anticipare le vaccinazioni per le isole nel tentativo di trasformarle in aree turistiche ‘covid free’ è in palese contraddizione con questa linea chiara e da “cambio di passo“. Come stato in questi mesi, si rischia solo di ingenerare caos e di compromettere una campagna di immunizzazione su cui stiamo già scontando pesanti ritardi. Rimanda a protagonismi, sovranismi vaccinali regionali, ‘fai da te’ che ormai anche psicologicamente il Paese non regge più. Ieri nell’incontro con il Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, il presidente Bonaccini, Regione e sindaci abbiamo condiviso questa strategia ben definita per trasformare da parole in fatti il tanto evocato ‘cambio di passo’ nella campagna vaccinale: come detto, accelerare sulle forniture, proseguire seguendo le priorità indicate dal Governo (prima gli anziani e le persone fragili) e da ultimo, e molto importante, inserire il dato sull’avanzamento della campagna vaccinale come indicatore utile a programmare le necessarie e progressive riaperture. Una piattaforma di regole chiare, non soggette a interpretazioni o peggio aggirabili, capace di fornire una base condivisa su cui costruire quella “terapia d’urto” non più rinviabile per dare respiro al Paese, al suo sistema sanitario e alla sua economia oggi allo stremo.  In questo quadro dunque non sono comprensibili e sono solo dannose fughe in avanti, iniziative discrezionali o mirate che, oltre a creare confusione, possono ingenerare anche insofferenza in un clima sociale già teso. Pensare di privilegiare alcuni territori, come attraverso l’identificazione di ‘isole covid free’, è in contraddizione con le priorità che sono state individuate di concerto dal governo e dagli enti locali e va verso quel sovranismo vaccinale che poco serve al Paese. Non è con una campagna di immunizzazione a zone che si riaccendono i motori dell’industria turistica di un intero Paese. L’unico modo per garantire lavoro, economia e vera ripartenza è accelerare sulla campagna vaccinale nei tempi e nei modi che sono stati messi nero su bianco, senza fare figli e figliastri”.  

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