Rimini, gli azzannano il cane: lieto fine dopo la gogna su facebook

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A passeggio lungo il fiume Marecchia con il cane, un meticcio misto Labrador di circa 40 chili, e poi l’incontro con un molosso che si avventa sul suo simile e lo ferisce al collo. Attimi di panico e di agitazione che si sono poi risolti con un inaspettato lieto fine, con una dimostrazione di onestà e senso civico che purtroppo oggi finisce per fare notizia.

Sabato sera scorso, intorno alle 20, l’avvocato riminese Francesco Cucci passeggiava insieme al cane e alla moglie lungo la pista ciclabile del deviatore Marecchia. Nel buio della sera, da lontano, la coppia intravede la sagoma di due persone e quella di un cane, dalla stazza piuttosto grossa. L’animale inizia subito ad abbaiare e ringhiare, fiutando la presenza di un altro esemplare a quattro zampe. Il molosso appare libero dal guinzaglio, il meticcio invece ha la pettorina ed è trattenuto dai padroni.

Divincolato dalla presa

L’avvocato Cucci e la moglie cercano di allontanarsi dal sentiero per andare sulla strada, hanno anche un breve scambio verbale con i padroni del molosso, finalizzato proprio a decidere come muoversi, in modo da non fare incontrare i cani. Il molosso però è più veloce delle parole degli umani, si divincola dalla presa del padrone che lo teneva per il collare e si avventa sul meticcio. In risposta all’atteggiamento aggressivo del molosso, il misto Labrador si prostra subito in atteggiamento di sottomissione. Il cane grosso, però, non si ferma: gli rompe la pettorina e lo azzanna al collo. I padroni urlano e si lanciano in difesa del loro fido, ma a bloccare il molosso è solo il proprietario, riuscendo, a fatica, a separare i due animali. L’avvocato e la moglie si allontanano di fretta e furia dalla pista ciclabile. Il cane è sporco e impolverato, ma non sembra gravemente ferito. A casa, però, medicandolo, scoprono diverse lesioni lacero contuse al collo, poi curate dal medico veterinario il lunedì mattina.

L’appello

Passato lo spavento, a mente fredda, Cucci si rivolge al popolo del web per rintracciare i proprietari del cane, a cui, vista la concitazione del momento, non ha fatto in tempo a chiedere nome e riferimenti. Su Facebook racconta l’accaduto, specificando che se nessuno lo avesse contattato, sarebbe stato costretto a sporgere denuncia. I commenti a questo punto si sprecano. Tra chi dà degli incivili e degli incapaci ai padroni del molosso, chi dà vergogna e chi reclama “pene capitali” per loro, a un certo punto il proprietario del cagnone si fa vivo e risponde. «Si è risolto tutto, a discapito delle cose dette su Facebook - afferma l’avvocato, che nel frattempo è stato costretto a disattivare i commenti al post - loro si sono rivelate persone gentili e disponibili. Ci hanno già inviato i documenti del cane e si sono detti pronti a pagare le spese mediche e della nuova pettorina». E se il cane era sciolto, precisa, «era per colpa del malfunzionamento del collare, che si era aperto. Insomma, è stato frutto di una circostanza fortuita».

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