Rimini. Giuliacci: “Meteo, il peggio è passato”

«La situazione meteo è in via di miglioramento. Ma per rivedere il sole si dovrà aspettare ancora qualche giorno». Il colonnello Mario Giuliacci, noto meteorologo televisivo e direttore del portale Meteogiuliacci.it, fa il punto della situazione climatica in Riviera. Dopo la tempesta che si è abbattuta martedì e che, in Romagna, ha provocato morte e distruzione, soprattutto tra Cesena, Faenza e Forlì.

Colonnello Giuliacci, come sarà il tempo nei prossimi giorni?

«Diciamo che il peggio è passato. Anche se l’instabilità permarrà nei prossimi giorni. Se domani (oggi, ndr), infatti, non dovrebbero esserci piogge, già venerdì (domani, ndr) il brutto tempo potrebbe tornare a lambire anche la Romagna, in particolare il forlivese. Sabato, poi, potrebbero esserci delle piogge modeste, in particolare la mattina, in Riviera. Con una domenica contrassegnata dalla variabilità».

Il sole quando tornerà a splendere?

«Tra lunedì e martedì, anche se le temperature non saranno particolarmente elevate, diciamo intorno ai 23-24 gradi. Il bel tempo, comunque, dovrebbe permanere per tutto maggio».

Per l’estate cosa dobbiamo aspettarci?

«Sarà una stagione torrida, come quella dello scorso anno».

Ci attenderà, quindi, un altro lungo periodo di siccità?

«Credo proprio di sì. Fino ad una decina d’anni fa a prevalere era l’anticiclone delle Azzorre, che portava con sé un clima mite e piacevole. Ora, invece, tutto è cambiato e a prevalere è l’anticiclone nord africano, molto più torrido e siccitoso. Che, credo proprio, sarà protagonista sulla nostra penisola anche quest’estate».

Prevede rischi di nuovi eventi meteorologici estremi?

«Credo, purtroppo, che i nubifragi non mancheranno. Magari, non in un’area vasta come è accaduto in questi giorni in Romagna, ma concentrati in una singola località. Ormai dobbiamo abituarci a questo genere di precipitazioni».

Colonnello, quali le cause di queste tempeste così distruttive?

«Oltre al noto fenomeno del surriscaldamento climatico, noi abbiamo un mare, il Mediterraneo, che, in questi anni è aumentato di 2, 3 gradi di temperatura. Con una conseguente evaporazione di masse d’acqua enormi. Che, venendosi a scontrare con correnti atlantiche più fresche, determinano questi eventi estremi e distruttivi. Come accaduto, appunto, in Romagna».

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