Rimini. Giovane denuncia: "Mi hanno massacrato e non so il perché"

Archivio

«L’unica cosa che non ricordo è perché i due aggressori si sono scagliati contro di me e mi hanno trasformato in una maschera di sangue a suon di pugni e calci». È ancora comprensibilmente scosso il 29enne riminese, dipendente del ministero di Grazia e giustizia per cui lavora in un Tribunale, massacrato di botte da una coppia di sconosciuti nella notte tra sabato e domenica scorsa nel cuore del centro storico. «Avevo trascorso la serata con gli amici alle Cantinette dove avevo bevuto un po’ più del solito ma non fino al punto di non ricordarsi nulla. Salutata la compagnia sono andato a mangiare un kebab in piazza Malatesta e poi mi sono incamminato verso lo scooter».

Tutto è filato liscio fino a quando non si è trovato a passare vicino ad una macchinetta automatica per le sigarette a dove davanti si trovava una ragazza. «Non ricordo se nell’incrociarla posso averle detto qualcosa. Ricordo distintamente però quei due sconosciuti a breve distanza da lei. Non so dire se fossero in sua compagnia. So solo che mi si sono scagliati addosso come delle furie e mi hanno massacrato di calci e pugni fino a quando non è intervenuto un amico di mio fratello che li ha messi in fuga».

Oggi il giovane che avrà per molto tempo i segni ben visibili sul volto, andrà a vedere le immagini delle telecamere della tabaccheria per cercare di capire meglio la dinamica dei fatti. «Poi andrò dai carabinieri a formalizzare la denuncia». E.Ch.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui