Rimini, "Bella ciao" per Giorgia Meloni alla Cgil: "Qui per rispetto verso il sindacato". Tiepido e storico applauso finale VIDEO

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata puntuale, pochi minuti prima di mezzogiorno, al Palacongressi di Rimini, circondata da giornalisti e fotografi in vista del suo intervento alla assemblea nazionale della Cgil, invitata dal segretario Maurizio Landini. La premier è stata scortata dal servizio d'ordine della Cgil, entrando dall'ingresso principale. Fuori qualche fischio da parte dei manifestanti.

Alla fine un tiepido e storico applauso

Alla fine l'intervento della premier è stato accolto da un tiepido quanto storico applauso: "Rivendicate sempre senza sconti le vostre istanze - ha detto alla platea sindacale al termine del suo discorso - e avrete un ascolto sempre senza pregiudizi. Bisogna avere l'umiltà di non partire con pregiudizio e io non intendo avere nessun pregiudizio: avendo la responsabilità di rappresentare tutti gli italiani, questo è un impegno che intendo portare avanti".

"Non sapevo che la Ferragni fosse una metalmeccanica"

L’arrivo di Giorgia Meloni sul palco era stato salutato da "Bella ciao", cantata da un gruppetto di sindacalisti che poi si sono zittiti. La presidente del Consiglio ha spiegato di non temere i fischi: “Da quando ho 16 anni sono contestata e non mi spavento. Ho letto ricostruzioni fantasiose sulla mia presenza qui. E non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica, a proposito dello slogan che ho letto “pensati sgradita”. Slogan efficace, ma a questo appuntamento non ho voluto rinunciare in segno di rispetto verso il sindacato".

"Grazie Landini e complimenti"

La premier ha ringraziato Maurizio Landini e si è complimentata con lui: "Landini ha parlato due ore senza bere un bicchier d’acqua. In tutta la sua relazione non ho trovato una parola di quello che ha fatto il governo. Per fortuna la Cgil non è un sindacato all’opposizione… Era da 27 anni che il capo del Governo mancava al congresso della Cgil. Era normale che il premier più lontano da questa platea tornasse ad essere qui dopo tutti questi anni? Penso di sì. Perché con questo confronto possiamo celebrare l'unità nazionale. Il confronto è necessario e inevitabile".

Quindi ecco il tema del lavoro: “La ricchezza non è creata dallo Stato, ma dalle aziende che vanno messe nelle condizioni migliori. Per aumentare crescita occupazionale e stipendi bisogna ricreare un clima di fiducia in tutta Italia. Ieri abbiamo dato il via alla riforma fiscale che contrasti l’evasione, una riforma che è stata bocciata da più ambienti in modo troppo frettoloso. La crescita economica parte da qui, con interventi per i lavoratori e le aziende. Diminuzione di aliquote Irpef, introduzione di un principio del merito che è l’unico vero ascensore sociale che esiste. Il valore va premiato".

"Il salario minimo non è una soluzione"

La Presidente del Consiglio è quindi passata ad altri temi caldi: " Credo che l’introduzione del salario minimo garantito non sia la soluzione efficace perché temo le conseguenze: farebbe un favore alle grandi concentrazioni economiche. Bisogna invece allargare il contratto collettivo, combattendo i contratti pirata. Sono d’accordo con Landini: i lavori vanno tutelati. Uno dei temi sui quali lavorare insieme è un sistema di tutele per fare a tutti le stesse garanzie. No alla costruzione a una cittadella di iper garantiti più degli altri. Ora voglio ricordare Marco Biagi, vittima del terrorismo, perché il sindacato è sempre stato dalla parte giusta”.

La premier ha condannato l’assalto dell’estrema destra alla sede della Cgil a Roma e le ultime violenze degli anarchici che ricordano le BR.

"Il reddito di cittadinanza ha fallito"

Così Meloni sul reddito di cittadinanza: "Abbiamo deciso di tagliare il reddito di cittadinanza perché è negativo. Ha fallito gli obiettivi per un errore: mettere nello stesso calderone chi poteva lavorare e chi non poteva. Chi è in grado di lavorare non deve essere mantenuto dallo Stato. La strada è un’altra".

Landini: "Impariamo ad ascoltare"

"Stiamo per vivere un momento importante di questo congresso - aveva detto Maurizio Landini prima dell'intervento della premier - noi abbiamo sempre detto di volere parlare con tutti e parlare con tutti vuole dire praticare una parola d'ordine che ci siamo detti. E' il momento in cui bisogna imparare anche ad ascoltare anche chi può avere idee diverse dalle nostre".

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