Rimini. Giallo in casa, ucciso rapinatore con la maschera

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Aveva vissuto per diversi anni a Rimini, dove aveva creato una famiglia con una giovane donna. Francesco Bordone, 48 anni originario di Modena, uno dei due uomini morti nell’omicidio - suicidio andato in scena a Serramazzoni, nell’Appennino modenese, aveva trascorso un frangente di vita a Rimini. Ma la nostra città è anche il luogo in cui Bordone si era reso responsabile di una serie di rapine, per cui era stato anche condannato. Particolarmente cruenta fu quella nella gioielleria “Marchini” di Marina centro, seguita da diverse altre in alcuni negozi “compro oro” di Rimini. Colpi per i quali nel 2018 si era aggiudicato 5 anni di reclusione.

La sua vita riminese

A Rimini, la sua carriere di criminale era finita quando la sua identità venne collegata a quella del rapinatore seriale, che agiva mascherato in gioiellerie e negozi che trattano oro e preziosi. A incastrarlo fu la suocera, che per un caso fortuito raccontò alle forze dell’ordine di una strana maschera trovata in un appartamento che lei e il marito concedevano in affitto. In quell’appartamento (a insaputa dei genitori della moglie), Bordone faceva tappa lasciando proventi e la maschera che l’ha incastrato. Quando le divise, che lo tenevano d’occhio, hanno fatto due più due è risultato chiaro che il rapinatore era proprio lui. Lui che, secondo il ricordo di chi l’ha conosciuto negli anni riminesi, a vederlo era una persona del tutto ordinaria. Frequentava addirittura la parrocchia di San Girolamo, a Marina centro, dove accompagnava spesso i figli avuti con la donna che nel frattempo è divenuta la ex moglie.

Le indagini

La sua vita è finita in modo drammatico. Ammazzato dal 77enne Claudio Belloi, noto commerciante di pellame, di cui era ospite in casa. L’anziano, dopo averlo freddato con un colpo di pistola, ha rivolto la canna verso di sé e ha premuto il grilletto. Gli inquirenti sono al lavoro per portare alla luce gli avvenimenti che hanno fatto contorno e retroscena ai due gesti insani. Secondo quanto appreso, tra i due era nata un’amicizia stretta: Bordone (che ultimamente lavorava come muratore) aiutava il 77enne in lavori domestici e altre commissioni e gli pagava l’affitto. Non ancora certa la data della morte, che non si esclude possa essere avvenuta lo scorso mercoledì. Giovedì, infatti, Belloi era atteso a Vignola, nel Modenese, dove vendeva le sue borse in pelle al mercato settimanale. Non si è mai presentato e da lì è partito l’allarme.

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