Rimini. Gelata dopo la festa, tornano i maxi canoni

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RIMINI La Ragioneria dello Stato boccia l'emendamento sui canoni pertinenziali delle spiagge approvato in commissione Bilancio venerdì scorso. E il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, va su tutte le furie. "Da una parte - tuona - annunciano bazooka economici e miliardi di euro per sostenere turismo e economia colpite al cuore dalla pandemia. Dall'altra si procede con 'bombardamenti chirurgici' reali, per colpire e affossare un intero settore in bilico da 13 anni, quello dei pertinenziali". La bocciatura, prosegue, "non è solo una figuraccia, non è solo una vergogna. È il segno di un disinteresse totale nei confronti di 300 imprese, migliaia di lavoratori, e interi Comuni", alle prese con aree dismesse. Insomma uno "schiaffo a imprenditori, lavoratori, sindaci, Anci che avevano scritto e proposto l'emendamento, e uno sfregio verso i parlamentari di ogni schieramento" che lo hanno votato. E non è stata nemmeno concessa la proroga a "congelare i canoni, almeno per il tempo di riprendere la cosa. Bocciatura e basta. Un devastante blitz al solo scopo di distruggere imprese e occupazione", ribadisce Gnassi. Giudicando "le problematiche di copertura finanziaria assurde". È, conclude, "il colpo di grazia a chi anni fa è stato già messo nelle condizioni di non poter pagare un canone decuplicato dalla sera alla mattina e che ha già portato sull'orlo del fallimento tanti". La speranza è che "le prossime ore portino ordine in questo provvedimento privo di qualsiasi razionalità. Chiedo ai parlamentari tutti di insistere nel convincere della necessità dell'emendamento".

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