Rimini. Fine dell’estate, hotel in vendita: calano i prezzi

Con la chiusura della stagione estiva alle porte comincia a entrare nel vivo l’attività di compravendita degli alberghi in tutto il Riminese, in particolare sulla riviera. Decine e decine sono gli hotel messi sul mercato dai proprietari, ai quali si prevede che se ne aggiungeranno altri nei prossimi mesi, vivacizzando un settore che per una serie di motivi non sta attraversando il suo periodo migliore, testimoniato da un sensibile calo dei prezzi.

Dalla piccola pensione da rimettere a posto a Viserba, per un valore di 290mila euro, fino al tre stelle sull’Adriatico ristrutturato nel 2016 per un costo di 2,1 milioni, passando dal quattro stelle da 45 camere con vista mare oggetto di un recente restyiling, che richiede una spesa di 3,3 milioni, ce n’è un po’ per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma prima di tutto bisognerà fare i conti con una congiuntura economica poco favorevole.

Il settore è vecchio

Come spiegano dall’Immobiliare Metroquadro, in via Covignano, «se da una parte il settore residenziale sta attraversando un momento di buona crescita, lo stesso non lo si può dire per quello che riguarda gli alberghi. Il problema è che ormai gran parte delle strutture sul mercato sono vecchie e piccole, il più delle volte trascurate, e di conseguenza non si registra un grande interesse. Gli affittacamere non sono più redditizi e ci troviamo con situazioni che da anni non si riescono a vendere».

A mettere in modo ulteriore i bastoni tra le ruote è di sicuro stata una stagione turistica andata al di sotto delle attese. «È già da tempo, anche a causa della pandemia, che le presenze sono calate, ma quest’anno abbiamo ricevuto una vera e propria mazzata».

“Ok il prezzo è basso”

A viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda dei colleghi è Simone Chiodi di Chiodi Immobiliare, in via Flaminia, che sottolinea come «non ci siano mai stati prezzi più bassi di come sono adesso. Rispetto a 6-7 anni fa sono scesi almeno del 10%-15%. Oggi un albergo per essere redditizio deve avere almeno 40-45 camere, perché altrimenti i costi di gestione sono difficili da far quadrare. Senza considerare poi che ormai circa il 70% delle strutture non ha più la cucina e fa solo servizio di colazione, in modo da evitare i rischi dovuti al mantenimento del personale».

La differenza, ovviamente, è rappresentata dal luogo in cui si trova l’hotel in questione. «È più facile vendere, anche a un prezzo rilevante, un albergo in buona posizione con tante camere (a Marina centro si può arrivare anche a 3-4 milioni), che uno sotto le 30 stanze da rimettere a posto, anche se dal costo abbastanza contenuto. I costi di ristrutturazione sono infatti molto elevati: facendo l’esempio di un hotel da 28 camere dal prezzo di 300mila euro, servirà almeno un milione. Un investimento – termina Chiodi – che per recuperarlo richiede almeno dieci anni, con tutti i rischi che comporta».

La stagione è finita

A parlar chiaro c’è anche Elena Benedini di Eb Immobiliare in via Baretti, che prevede per i prossimi mesi «un aumento delle vendite degli alberghi. C’è molto malcontento e desiderio di vendere: sono tanti i figli che non vogliono più portare avanti il lavoro dei padri. Le strutture più richieste sono i tre stelle sotto il milione di euro, in una buona posizione e con almeno quaranta camere. La domanda c’è, anche tanta, ma non sempre si riescono a chiudere le trattative. Una buona parte degli hotel cade a pezzi».

Di certo la stagione che si sta concludendo non è bel biglietto da visita per chi è intenzionato a vendere. «Quest’anno si è registrato un calo del fatturato di circa il 30%. Il maltempo di questa primavera ha rovinato l’immagine della nostra riviera – termina Benedini – dando l’immagine di un mare non balneabile o comunque non pulito, spingendo i turisti ad andare da altre parti».

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