Rimini. Federconsumatori: debiti, da precarietà e acquisti errati

Settembre di passione, famiglie e aziende a rischio usura, tra estate fiacca e spese imminenti. Romagnoli sempre più indebitati, la coperta è troppo corta di fronte a un aumento del 4,2% delle cifre da restituire alle banche rispetto al 3,5% della media nazionale.

È quanto emerso dal report stilato nei giorni scorsi dall’osservatorio della Cgia Mestre. Da qui il sovraindebitamento ossia l’impossibilità di restituire quanto dovuto, in primis per il mutuo, col rischio di rivolgersi agli strozzini. Un fenomeno carsico messo sotto la lente dal presidente Federconsumatori Rimini, Graziano Urbinati.

Urbinati, quali sono le cause del sovra indebitamento?

«Molteplici: dagli acquisti sbagliati alla precarietà del lavoro sino all’esclusione bancaria per morosità, passando per problemi di salute o ludopatia. Situazioni che complicano la vita delle famiglie che spesso finiscono per chiedere aiuto alle persone sbagliate. Dati alla mano in provincia di Rimini risultano 37 denunce per usura nel 2022».

Soluzioni?

«Esistono strumenti previsti per legge che tentano di non far precipitare nel baratro chi è già in difficoltà. Come Federconsumatori Rimini abbiamo siglato un accordo con l’Ordine degli avvocati nel luglio scorso. Una sinergia per far emergere il sommerso e gestire le crisi nella legalità anche se, ricordiamolo, non esistono colpi di bacchetta magica. Mettere a disposizione un canale di confronto è comunque essenziale perché fornisce assistenza nel percorso da seguire».

Capitolo aziende, com’è la situazione?

«Fanno i conti con rincari talvolta ingiustificati e dovuti a fenomeni speculativi. Criticità che, sommate alle altre, hanno inciso sulle presenze turistiche. Morale: soggiorni più brevi e consumi ridotti all’osso hanno riverberato in negativo sull’economia».

Prova del nove?

«Il mese di settembre. Al rientro a casa le famiglie dovranno fronteggiare numerose spese, in primis quelle scolastiche. Al contempo in Riviera gli operatori turistici faranno il bilancio di un’estate complicata. Quanto all’inflazione, è in frenata ma non sui prodotti di maggior consumo. In particolare il carrello della spesa viaggia sempre a due cifre inflattive, senza dimenticare carburante e utenze alle stelle. Tradotto: nonostante i sacrifici, la lunghezza d’onda dell’inflazione comporta ancora 1.900 euro di spese in più all’anno per nucleo familiare».

Emergenza mutui.

«Chi non è in grado di sostenere un mutuo si troverà costretto a vendere oppure si indebiterà da capo rivolgendosi spesso a persone poco affidabili».

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