Rimini, effetto Borsa sul Palas. Debito con Unicredit da 89 a 56,5 milioni

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RIMINI. Netta sforbiciata al debito per la realizzazione del Palacongressi. Dopo l’accordo transattivo stipulato l’anno scorso con l’impresa costruttrice e il collocamento in Borsa dei titoli di Italian exhibition group, scende infatti da 89 a 56,5 milioni. Rimini Congressi, che ha contratto il debito assieme alla Società del palazzo, in qualità di beneficiaria del collocamento in borsa dei titoli, così come da mandato dei soci pubblici locali, destinerà nei prossimi giorni i proventi netti della vendita delle azioni alla finalità di dimezzare il debito residuo del mutuo contratto con Unicredit. Al termine dell’operazione di estinzione parziale anticipata del mutuo, rimarrà debitrice, nei confronti di Unicredit di non più di 15,5 milioni, mentre Società del Palazzo dei Congressi, ha un debito residuo nei confronti di Mps di 23,5 milioni: il debito complessivo scenderà, quindi, a breve, a non più di 39 milioni. Dunque, precisa il Comune, dal momento di definizione dei prestiti a oggi, saranno stati onorati 50 milioni di debito, circa il 60%, oltre a circa 11 milioni di interessi e accessori.

Il programma di estinzione del debito prevede due fonti di rimborso: i 15,5 milioni residui del mutuo Unicredit, a carico di Rimini Congressi, saranno onorati, come negli anni passati, dai proventi della società; i 23,5 milioni a carico della Società del Palazzo dei Congressi, saranno onorati grazie ai proventi dei canoni di locazione del Palacongressi, il cui contratto con Ieg è stato prolungato sino al 2035, ai proventi delle royalties degli albergatori aderenti ad Aia Palas e ai canoni di locazione degli altri spazi.
Il debito contratto per il pagamento della società costruttrice e dei fornitori ammontava a 89 milioni. La differenza è stata sostenuta con gli apporti di capitale degli enti pubblici soci e senza alcun finanziamento statale o comunitario a fondo perduto.

Questo quadro chiarisce, tira le somme l’assessore al bilancio, Gian Luca Brasini, come l’operazione «sia pienamente sotto controllo, essendo solidi i presupposti su cui si fonda il programma di estinzione del debito». Si tratta di una «sorta di project financing» per «un’opera pubblica, quale di fatto è il nuovo Palacongressi, di proprietà della controllata di Rimini Congressi, in gran parte finanziata da quest’ultima destinando al Palazzo dei Congressi i proventi derivanti dalla partecipazione in Ieg». Per cui, aggiunge l’amministratore unico di Rimini congressi, Marino Gabellini, il modello societario rappresenta un «esempio virtuoso di volano per la crescita dell’intero territorio».

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