Da una parte l’assessora al Demanio, Roberta Frisoni, dall’altra gli operatori balneari, e, in mezzo, il nuovo piano dell’arenile che l’amministrazione Sadegholvaad si appresta a varare e che Frisoni ha illustrato nei principi e nelle linee guida. Riunione fiume quella tenutasi ieri. Per il primo di una lunga serie di confronti con le categorie economiche che accompagneranno la redazione del nuovo piano dell’arenile e che vedranno amministratori e tecnici dei diversi settori del Comune dialogare attraverso appuntamenti tematici con i diversi stakeholders dal turismo, al sociale, al lavoro, all’ambiente. «L’obiettivo – spiega il Comune – è quello di portare il piano dell’arenile all’assunzione del provvedimento in Giunta comunale entro la fine di quest’anno, per poi sottoporlo all’iter di adozione in consiglio comunale a inizio 2023 e arrivare all’approvazione entro l’anno». Il piano spiaggia si inserisce in un contesto in evoluzione, caratterizzato dal nuovo contesto normativo sulle concessioni balneari, su cui gravano ancora incertezze dal momento che i decreti attuativi devono essere definiti. «L’arenile – sottolinea l’amministrazione comunale – deve accompagnare la rinascita della fascia turistica puntando sulla sostenibilità, sulla qualità, sull’innovazione del prodotto turistico in una stretta interazione con il nuovo waterfront riqualificato». Quattro gli obiettivi strategici che si propone il piano: migliorare la qualità attraverso il rinnovamento delle strutture di spiaggia e l’alleggerimento delle superfici, innovare il prodotto turistico, aumentare la connessione della fascia dell’arenile con il Parco del Mare e aumentare la fruibilità libera delle spiagge.
Come si cambia
«Operativamente – precisa il Comune – si traduce con una serie di azioni per la riqualificazione dell’arenile tramite la sostituzione edilizia da promuoversi con le nuove evidenze pubbliche. In particolare si promuoverà l’aggregazione e gli accorpamenti tra stabilimenti e la riduzione delle superfici coperte, attraverso specifiche premialità differenti a seconda del comparto nord e sud, che si distinguono per conformazione e dotazioni di servizi. È inoltre in corso un lavoro volto alla definizione delle linee guida per gli interventi, a partire dallo studio svolto da Miralles/Tagliabue. Sarà mantenuta l’organizzazione per fasce, aggiornandone le caratteristiche per meglio integrare la rigenerazione dell’arenile con la riqualificazione del waterfront. In particolare la zona A e B destinate a zone verdi, servizi di sosta (la prima) e servizi (la seconda) saranno i tasselli di congiunzione con l’opera pubblica del Parco del Mare, nell’ottica anche di promuovere la destagionalizzazione della fruizione della zona mare». «Nell’ottica di aumentare la fruibilità della spiaggia anche di inverno – entra nel merito il Comune – va la scelta, per il tratto sud di Rimini, di creare nuovi varchi di accesso a mare in corrispondenza delle piazze (Fellini, Marvelli, Croce, ed altre) sull’esempio di quanto fatto per piazzale Kennedy. Nuove cerniere tra mare e passeggiata a fruizione libera, accessibili tutto l’anno. Discorso a parte per San Giuliano, coinvolto nel progetto Atuss (Agenda Trasformativa Urbana per lo Sviluppo Sostenibile), attraverso il quale si prevede di completare la riqualificazione dell’ultimo tratto di Porto Canale e dell’area a verde pubblico del “Lido San Giuliano”. Parallelamente – conclude il Comune – prosegue l’impegno sul fronte della riduzione dei danni da ingressione marina, procedendo con l’innalzamento della quota di lungomare così come già realizzato per alcuni tratti del Parco del Mare».
Sarà un lungomare nuovo, moderno, quello che il prossimo anno ammireranno i turisti. Un waterfront riqualificato nella parte pubblica, il Parco del mare, ma anche in quella privata, le strutture balneari. Via le vecchie cabine, dunque, e via anche i bar e i ristoranti più antiquati. Al loro posto solo strutture nuove e dal design moderno. In linea con quello del Parco del mare. E’ quanto prevede il nuovo piano spiaggia. Che l’assessora al Demanio, Roberta Frisoni, ha già iniziato a mostrare, nelle sue linee guida, alle categorie (leggi altro articolo in pagina).
Assessora Frisoni, il nuovo piano dell’arenile di Rimini, che dovrebbe entrare in vigore nel 2023, prevede, tra l’altro, il rinnovamento delle strutture di spiaggia e l’alleggerimento delle superfici: in cosa consiste?
«Consiste nel promuovere la sostituzione degli edifici esistenti, qualora non realizzati recentemente, con manufatti nuovi le cui linee architettoniche siano in armonia con la rigenerazione in corso dei lungomari. La pianificazione regionale prevede già poi riduzioni delle superfici esistenti sull’arenile».
Quando nel nuovo piano parlate di innovazione del prodotto turistico, cosa intendete? Il riferimento è agli stabilimenti balneari?
«Il riferimento è agli stabilimenti balneari, ai bar e ristoranti che dovranno ammodernarsi aggiornando anche le tipologie dei servizi offerti a turisti e clienti abituali leggendo nuovi bisogni e nuove tendenze nel campo del benessere, dello sport, della ristorazione ad esempio».
In che modo sarà aumentata la connessione della fascia dell’arenile con il Parco del mare?
«Con progetti integrati sulla spiaggia le cui linee guida siano coerenti alla riqualificazione dei lungomari nord e sud e con servizi che vadano a completare le novità introdotte sul parco del mare».
Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale c’è anche l’aumento della fruibilità libera delle spiagge: un modo, questo, per andare verso la destagionalizzazione della zona mare?
«Si, ma anche un modo per proporre nuove modalità di accesso e di fruizione della spiaggia durante tutto l’anno. Il modello, infatti, non è solo il binomio ombrellone-spiaggia, ma anche quello dello sport-passeggiate, all’insegna di piccole zone relax fruibili tutti l’anno».
Nel piano spiaggia si parla di riqualificazione dell’arenile tramite la sostituzione edilizia da promuoversi con le nuove evidenze pubbliche: che significa?
«È quello che richiede la direttiva europea (Bolkestein). Sul tema c’è stato un pronunciamento del Consiglio di Stato nell’ottobre 2021 e una recente legge appena approvata dal Parlamento. L’amministrazione si propone, quindi, tramite le evidenze pubbliche, che dovranno essere opportunamente definite dall’amministrazione centrale, di promuovere un rinnovo delle strutture».
Frisoni, il nuovo piano promuove anche l’aggregazione e gli accorpamenti tra stabilimenti, oltre che la riduzione delle superfici coperte: potrebbe farci un esempio concreto?
«L’obiettivo è arrivare a progettualità che si propongano di agire su fronti vasti, intorno ai 300 metri, o anche oltre, incentivando questo tipo di aggregazioni con premialità di superfici, di tipologia di servizi – esempio spa, giochi d’acqua, ed altro – ma pensando sempre a forme gestionali flessibili».