Rimini e la morsa del traffico: "In certi giorni ci vorrebbe l'elicottero" - Gallery

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Sabato e domenica è andata bene, ma il terzo giorno di Sigep è quello fatale per gli spostamenti. Strade ingolfate, automobili e mezzi pubblici in coda, caos, inquinamento e stress a livelli di guardia.
Maltempo, pioggia battente e la ripresa delle attività scolastiche e lavorative dopo il fine settimana hanno dato vita alla tempesta perfetta. Già dalle prime ore della mattina tutte le arterie di avvicinamento alla Fiera sono andate gradualmente in sofferenza, con i punti di maggiore conflitto come incroci, semafori e rotatorie governati dagli agenti della polizia locale: il Comune ne ha schierati in tutto una ottantina.
Le strade da bollino rosso sono state le solite, da quelle del mare (viali delle Regine, Vespucci e Principe Amedeo), fino alle intermedie come via Tripoli, via Roma, via Coletti, via XXIII Settembre, ovviamente anche la Statale. Negli orari clou, vale a dire dalle 8 fino a dopo le 11, i tempi di percorrenza oscillavano dai 45 minuti fino a ben oltre l’ora di viaggio. Una situazione vissuta anche per chi si dirigeva in direzione opposta, verso il centro, perché i tentativi di velocizzare il traffico diretto in Fiera poi hanno penalizzato i movimenti nella corsia opposta.

“Non ne possiamo più”


Traffico in tilt, dunque, tra le 8 e le 10,30, orario di punta per i trasferimenti al Sigep.
Commenta il presidente della cooperativa Taxi Rimini, Alessandro Taranto: «Quanto ipotizzato sabato, purtroppo, si è avverato: per arrivare in orario in Fiera ci voleva l’elicottero. In mattinata la città era completamente paralizzata. Dico solo questo: ho caricato un cliente in via Lagomaggio alle 8, sapete a che ora sono arrivato al Sigep? Alle 9,10. Vi sembra normale?».
Il collega Oleg Liverani racconta un episodio “estremo”. «Una cliente, manager di un’azienda veneta, mi ha detto che diversi imprenditori sarebbero favorevoli a un eventuale spostamento del Sigep a Milano. Assurdo, mi ha detto, che a Rimini ci voglia un’ora per arrivare in fiera. Mentre a Milano, tra metropolitana e corsie preferenziali per i mezzi pubblici, tutto scorre nella normalità».
Ma non è il solo Liverani ad aver raccolto testimonianze di questo tipo. Anche Taranto ha qualcosa da raccontare. «Stavo trasportando un responsabile marketing di alcune aziende del nord quando, esasperato per la situazione traffico, eravamo fermi da minuti nei pressi di Rivabella, mi ha detto che vedrebbe Milano come sede naturale del Sigep».

“Serve il Metromare”


Chiosa Sandro Di Giacinti, autista di bus urbani e sindacalista Cisl trasporti Rimini: «Per coprire il tratto mare-stazione ferroviaria avrò impiegato almeno 45 minuti, quando solitamente ce ne vogliono dieci. Ma si sa, col Sigep è così. Speriamo, quindi, che, vista la conformità delle strade riminesi, poco adatte alla creazione di corsie riservate per bus e taxi, venga realizzato, il prima possibile, il tratto di Metromare stazione-fiera. Perché il Sigep è un vettore economico importante per la Riviera, e i servizi devono essere all’altezza».

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