«Le regole ci sono e devono essere rispettate. Il Comune faccia partire i controlli». Dopo i gestori delle discoteche e il presidente del Silb-Confcommercio, Gianni Indino, è la volta dei bagnini ad alzare la voce. Nel mirino sempre i furbetti del chiringuito, che, invece di chiudere la musica alle 23.30, come da regolamento comunale, la tengono accesa anche dopo. Provocando proteste e risentimento.
Attacca Mauro Vanni, presidente di Confartigianato balneari: «Mentre lo scorso anno linee guida da seguire non c’erano, quest’anno amministrazione comunale e associazioni di categoria, insieme, sono giunti ad un accordo sulla modalità di gestione dell’attività di intrattenimento in spiaggia. Sto parlando, naturalmente, dei baretti in riva al mare. Che qualcuno, purtroppo, continua a gestire in violazione delle norme». Continua Vanni: «Questo non è giusto non solo perché rappresenta una concorrenza sleale nei confronti di chi col ballo ci lavora e ci vive, parlo dei gestori delle discoteche, ma anche perché penalizza tutti quei colleghi che, invece, rispettano le regole varate da Palazzo Garampi e si ritrovano, comunque, sotto esame. L’estate è appena iniziata, facciamo che prosegua in armonia e in coscienza».
Buonsenso, dunque: ecco la parola d’ordine dei bagnini. «Si è sempre parlato di divertimento sano. E allora cosa c’è di meglio di una birretta e uno stuzzichino in spiaggia, ascoltando buona musica con tanta bella gente attorno? – sottolinea Fabrizio Pagliarani, rappresentante della Confesercenti balneari –. Ma perché questo diventi il mood della Riviera è necessario che tutti rispettino le norme, da noi stessi volute peraltro. E, allora, se il regolamento prevede lo spegnimento della musica alle 23.30, facciamolo. Altrimenti per colpa di qualcuno, alla fine ci rimetteranno tutti. Anche quelli che si adeguano alle nuove direttive. Buonsenso, dunque». Si è parlato perfino di cartelli con la scritta “divieto di ballo in spiaggia” da affiggere davanti ai chiringuiti. Che a Pagliarani, però, non piacciono: «Come fai a dire ad un turista che ascolta della musica di non ballare, o meglio di non muoversi! Gli imponi di stare seduto sulla sdraio o disteso sul lettino?». Chiosa, allora, Marco Mussoni, Cna balneari: «Non credo che i chiringuiti spingano vacanzieri e giovani a non andare in discoteca. Son stato segretario del Silb Confcommercio in passato e conosco bene il settore. Piuttosto si facciano partire i controlli: rispetti il regolamento, spegni la musica alle 23.30? Bene. Lo trasgredisci? Ti sanziono».