Rimini. Due esplosioni e poi le fiamme, così è morto il piccolo Samuel nel campeggio

Era la realizzazione del loro sogno. Un camper di proprietà a pochi metri dall’acqua cristallina della Sardegna. E invece, in quel camper parcheggiato in un piazzale lungo la costa di Olbia, vicino a Pittolongu, il figlio più piccolo di una famiglia riminese ha trovato la morte. Samuel Imbuzan, 11 anni, (i 12 li avrebbe compiuti a novembre) è deceduto ieri intorno alle 13.30, nel rogo del camper andato a fuoco dopo la violentissima esplosione di una bombola del gas.
Il padre, Daniel Romulus Imbuzan, 53 anni, di origini rumene ma da tempo residente a Rimini, dove ha un’azienda nel settore del legname, la Legno sistem, è ricoverato nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dove è stato trasportato in elicottero avendo riportato gravi bruciature nel 40% del corpo. La mamma, Tatiana Lisi, 44 anni, riminese, è stata invece ricoverata in stato di choc con lesioni non gravi. Gli altri due figli, un maschio e una femmina, più grandi, erano rimasti a Rimini.
Fumo nero. Cosa sia effettivamente successo ieri mattina nei pressi della spiaggia di Bados è quello che stanno cercando di ricostruire gli inquirenti che sono accorsi sul luogo della tragedia. La scena che i carabinieri, insieme ai vigili del fuoco e ai sanitari del 118, si sono trovati di fronte è stata quella di due camper in fiamme, uno ormai ridotto a un ammasso di lamiere roventi, oltre a un’altissima colonna di fumo nero. Dopo aver spento le fiamme, nel caravan disintegrato è stato rinvenuto il corpo carbonizzato del piccolo Samuel. Per lui, non c’è stato nulla da fare.
Parzialmente distrutto anche il secondo caravan, occupato da una famiglia di amici dei riminesi in vacanza. Tra le ipotesi vagliate dagli inquirenti, quella dell’esplosione a seguito di una fuga di gas da una bomboletta utilizzata per accendere i fornelli. La domanda a cui rispondere ora è se il piccolo Samuel si sia reso conto di quanto accadeva, se ha tentato di uscire dal camper in cui forse si era recato per dormire, oppure se sia stato sorpreso dalla violentissima esplosione che non gli ha lasciato il tempo di reagire. Lo stato di choc dei genitori (con il padre ricoverato in gravi condizioni) non ha ancora permesso di capire se anche i genitori si trovassero dentro al camper o se fossero all’esterno, nelle vicinanze.
I bagnanti che si trovavano nella spiaggia di Bados riferiscono di aver sentito distintamente due esplosioni e di aver visto poi scoppiare l’incendio e innalzarsi nel cielo una lunga colonna di fumo nero.

Rimini affranta. La notizia dell’atroce morte di Samuel, della sua famiglia dilaniata dalla perdita di un figlio, ha scosso Rimini e la comunità della chiesa ortodossa rumena dove il padre di Samuel era conosciuto. “È un sogno che si avvera, finalmente in vacanza con il nuovo camper” ricordano dalla comunità che Daniel aveva scritto su Facebook il giorno prima della tragedia. Incredula, la città ora si stringe alla famiglia. «Rimini è vicina all’immenso dolore dei familiari di questo nostro giovanissimo concittadino tragicamente scomparso» scrive il sindaco Jamil Sadegholvaad. Sul luogo della tragedia, ieri, anche il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi: «La morte di un bambino in maniera così drammatica è una delle peggiori cose che potessero capitare nel nostro territorio. Non possiamo che adoperarci per portare un po’ di sostegno alle persone che hanno perso tutto, ci siamo già attivati con i servizi sociali». E immediato anche l’intervento dell’assessore Kristian Gianfreda: «Stiamo cercando proprio in questi drammatici momenti di metterci in contatto con i famigliari per offrire tutto l’aiuto e ogni sostegno necessari – ha spiegato –. È un dolore enorme per noi tutti».

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