Rimini, si dissocia dai testimoni di Geova e viene perseguitata

Rimini

RIMINI. Gli amici di una vita e perfino qualche parente stretto hanno smesso di rivolgerle la parola e ora cambiano strada se la incontrano: gli “anziani” della congregazione dei Testimoni di Geova, alla quale appartiene, infatti, nonostante una diffida legale, hanno dato pubblicamente l’annuncio della sua espulsione nel luogo di culto, una condizione che per gli adepti comporta la completa interruzione di ogni rapporto con lei. La donna, una cinquantenne residente nel Riminese, che ritiene di non meritare il “marchio” della “disassociazione” (come viene definito l’ostracismo all’interno di quel movimento religioso), assistita dall’avvocato Luigia Sagliocca, si è rivolta alla magistratura e ha denunciato sia le pressioni subite soprattutto all’inizio della sua crisi spirituale sia le conseguenze del procedimento “interno” al quale è stata sottoposta. Un dramma esistenziale che sfocia nella persecuzione, messa in atto da chi fino al giorno prima era parte integrante della sua vita. «Mi sono ritrovata, a cinquanta anni la metà dei quali dedicati al culto, a non avere più nessuno con cui parlare». Sulla vicenda la procura ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti: le ipotesi di reato, ancora da valutare, sono stalking, violenza privata e diffamazione.

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