Rimini. Discoteche, partenza a rilento

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Gianni Indino, presidente del Silb dell’Emilia-Romagna, lo aveva previsto. Il via libera da parte del Governo alla riapertura delle discoteche e dei locali da ballo dopo quasi due anni di chiusura non sarebbe stato sufficiente, da solo, a rimettere in moto il comparto. Venerdì solo pochi locali - il Top Club e il Bollicine di Rimini, il Peter Pan di Misano - si sono fatti trovare pronti per riaccogliere il pubblico. E ieri sera si è aggiunto il Pascià di Riccione.

Grande attenzione

Ma non si può certo imputare ai gestori una mancanza di voglia di ripartire. Semplicemente, «aprire dall’oggi al domani non è una caratteristica del nostro lavoro – ribadisce Indino –. Non è così che funziona per i locali, che come necessità principale hanno quella di fare programmazione». In questo momento, «c’è una grande attenzione – aggiunge –. I locali vogliono riaprire in maniera corretta, organizzata e produttiva». Le incognite che pesano sulla programmazione sono molte: l’insicurezza delle persone, che ha modificato le loro abitudini (però «non possiamo che ringraziare i ragazzi che venerdì hanno deciso di ricominciare a prendere in mano le proprie vite», sottolinea Indino), l’aumento dei prezzi dell’energia e le capienze tuttora limitate al 50% per i locali al chiuso.

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