Rimini, darsene e maxi canoni confermata la sospensione

Rimini

RIMINI. L’Agenzia delle Entrate ha confermato la sospensione del pagamento dei canoni demaniali degli approdi turistici in contenzioso con lo Stato. Può tirare un sospiro di sollievo la Marina di Rimini così come le altre in Italia che avevano paventato la chiusura dopo il super aumento dei canoni.
La notizia era stata già annunciata dal Governo lo scorso dicembre. E ora ha trovato conferma, come annuncia attraverso una nota Confindustria Nautica, nella circolare di ieri dell’Agenzia delle Entrate (Prot. 211379/2020): viene così data una compiuta interpretazione dell’articolo 34 del decreto Milleproroghe (n.162/2019), che prevede la sospensione del pagamento dei canoni dei porti turistici.

«Si tratta della norma fortemente voluta da Confindustria Nautica - si legge in una nota -, volta ad evitare i procedimenti di riscossione, il blocco dei correnti e la revoca delle concessioni agli operatori in contenzioso con lo Stato a causa della legge finanziaria approvata dal governo Prodi del 2006, che, modificando retroattivamente le concessioni-contratto in essere per la realizzazione dei porti turistici, ha stabilito l’aumento retroattivo dei canoni demaniali anche fino al 700%».

La moratoria era stata proposta dalla ministra Paola De Micheli e aveva fatto ben sperare il settore della nautica perché era stata varata con l’impegno del governo di presentare una proposta di riordino complessivo anche sui canoni. «Nell’art.34 del decreto Milleproroghe, che sospende il pagamento dei canoni demaniali fino al 30 giugno, non è esplicitamente indicato che sono comprese anche le concessioni iscritte a ruolo - prosegue la nota di Confindustria Nautica -. Con l’importante conferma di oggi (ieri, ndr), l’Agenzia delle Entrate chiarisce che la relazione illustrativa del provvedimento evidenzia che la disposizione ha il fine di “ridurre il contenzioso in essere […] in sede amministrativa e giudiziaria in ordine ai pagamenti” dei canoni in parola». «Tale circostanza – recita la nota dell’Agenzia delle Entrate – può indurre a ritenere che ai sensi del medesimo articolo 34, il pagamento dei canoni riferiti alle concessioni (…) demaniali marittime per la realizzazione e gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto debba considerarsi sospesa anche nei casi in cui le somme dovute a questo titolo siano oggetto di recupero coattivo, anche a seguito di iscrizione a ruolo».

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