Rimini. Dad e cyberbullismo, un ragazzo su due vittima di soprusi

Scuole di Rimini protagoniste della lotta al bullismo e al cyberbullismo grazie al progetto “Da spettatori a protagonisti” promosso dal Gruppo Sgr.

E ieri, in occasione della Giornata nazionale di contrasto ai due fenomeni, gli studenti delle classi terze della scuola media Borgese hanno ospitato i compagni della III°A del liceo linguistico Giulio Cesare-Manara Valgimigli per giocare assieme a “Bulloinballo”, il gioco di società ideato dai ragazzi per parlare e confrontarsi sul tema.

Il fenomeno

I dati fanno scattare un campanello d’allarme. L’Osservatorio Indifesa 2021 dice che un adolescente su due ha subito atti di bullismo lo scorso anno e, insieme al cyberbullismo, i due fenomeni sono tra i principali rischi percepiti dagli adolescenti.

Le giovani generazioni sono molto consapevoli dei pericoli del Web: ben 7 giovani su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in Rete. A preoccuparli maggiormente è proprio il rischio di cyberbullismo (68,8%).

Al di fuori del Web, invece, il 50% degli adolescenti dice di aver paura di subire violenza psicologica e bullismo (44%). «I dati nazionali su bullismo e cyberbullismo valgono anche per il nostro territorio – commentano Cinzia Tizzi e Leonardo Tartaglia, i docenti che hanno seguito i 120 ragazzi; Lara Vezzola, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo XX Settembre e Sandra Villa, preside dell’istituto Giulio Cesare-Manara Valgimigli – e purtroppo i mesi di didattica a distanza hanno inevitabilmente peggiorato la situazione». Perché «sono mancati incontri e dialogo, gite scolastiche, lavori di gruppo – spiegano –. Sono aumentati i momenti di isolamento. Si posta e non si parla, con l’illusione spesso di immaginarsi mimetizzati».

E «il progetto a cui abbiamo aderito ha anche il valore della verticalità – osservano –: ragazze e ragazzi di età e grado scolastico diversi si confrontano su problematiche comuni. C’è un grande lavoro da fare anche per gli adulti per contrastare il fenomeno e le conseguenze».

Il progetto

Nei primi due mesi di quest’anno, il progetto “Da spettatori a protagonisti” «si è ampliato ulteriormente – annuncia il Gruppo Sgr – e coinvolge sessanta classi di otto istituti superiori con la new entry delle scuole medie. Complessivamente 1.300 studenti riminesi».

E «il dialogo fra studenti di età e grado scolastico diverso è un valore aggiunto dell’iniziativa – sottolinea Sgr –. Il coinvolgimento nella realizzazione di un prodotto finale è la sfida che il progetto assume con l’obiettivo di aiutare la prevenzione del bullismo nel delicato passaggio dalle medie alle superiori».

La chiave è «stimolare i ragazzi a diventare protagonisti di fronte al bullismo, lasciando alle spalle la priorità di “combattere il fenomeno”, per abbracciarne una più efficace e preventiva – aggiunge il Gruppo –: imparare a riconoscere i bullismi e dotarsi di competenze e strumenti per sfidarli e sconfiggerli, in un rapporto fra “pari” e non affidandosi esclusivamente al ruolo di controllo esercitato dalla scuola o dalla famiglia».

E «al proposito, l’Italia ha adottato, prima in Europa, una legge (29 maggio 2017 n° 71) che consente di inserire i giovani autori di reati che l’ordinamento considera di rilievo penale, in un percorso di recupero con l’adozione di comportamenti precisi fino alla maggiore età».

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