Rimini, i fratelli Brighi e gli amici ex calciatori: "Così rilanciamo lo storico Bar Zeta"

Non sono i quattro amici al bar del noto brano di Gino Paoli, ma sei amici cresciuti fra bar e calcio che hanno deciso di acquistarne e rilanciarne uno. E che bar! Uno dei pochi che hanno fatto la storia dei locali pubblici cittadini, quello “Zeta” che ha segnato la vita di intere generazioni di riminesi fin dall’inizio degli anni ’70, prima del doloroso addio del febbraio 2021 corredato di decine e decine di messaggi che hanno riempito i social locali di aneddoti, curiosità e lacrime non solo virtuali. D’altra parte, di storie quelle quattro mura ne custodiscono tante, visto che in mezzo secolo di vita hanno visto coabitare con il bar anche la sede del Pci e una discoteca.

Il team al comando

Un anno e mezzo dopo le serrande abbassate, il “tempio” dell’Ina Casa è pronto a riaprire i battenti e a girare le chiavi della storia nella toppa saranno appunto sei amici. Anche loro non comuni, al pari dello Zeta. La “squadra” del dei nuovi titolari è infatti costituita da sei volti noti in città (e non solo) che di squadre ne hanno conosciute e girate tante: i fratelli Matteo e Marco Brighi con il lungo passato in Serie A del primo e le stagioni da professionista chiuse con la fascia da capitano biancorosso al braccio dal secondo, gli allenatori Oscar Muratori (oggi nel vivaio del Rimini) e Fabio Ceschi, che nel 2018, insieme ai primi tre, ha costituito a due passi dal bar i River Delfini per fare calcio di categoria e di settore giovanile. Al fianco del quartetto, ecco poi altri due amici esperti di ricettività e di locali pubblici: Diego Nanni, a sua volta ex calciatore del Rimini e proprio dei Delfini oggi titolare della Esse Romagnola nel Borgo San Giuliano, e Diego Urbinati della Casina del Bosco.

L’avvio dell’avventura

Con le vacanze scaglionate per riuscire a seguire da vicino i lavori in vista della riapertura, sono Matteo Brighi, Diego Nanni, Oscar Muratori e Diego Urbinati a raccontare la nuova avventura, seduti ai tavoli della Casina per l’ennesimo punto della situazione. «Abbiamo rilevato la gestione dalla famiglia Conti, che aveva acquisito la licenza e i muri dal fallimento, e ci siamo organizzati costituendo la società Zeta Srl. Daniele aveva diverse trattative in essere, ma gli è piaciuta molto l’idea di collegare le due istituzioni dell’Ina Casa, i Delfini e lo Zeta: Matteo, Marco, Oscar e Fabio hanno colto l’occasione con entusiasmo e hanno chiesto a me e Diego di portare la nostra esperienza lavorativa nell’ambito della ricettività e della ristorazione. In quattro e quattr’otto eravamo pronti a partire. In fondo siamo cresciuti tutti a bar e calcio, diciamo quasi tutti perché Matteo ha fatto per fortuna molto più calcio che bar…» sorride Nanni, facendo un po’ da apripista.

Figurine e tombola

«Vogliamo che lo Zeta sia un classico bar di quartiere, un punto di riferimento sia per una zona importante di Rimini come l’Ina Casa che per tutti i ragazzi della Scuola Calcio. Una struttura sana, dall’accoglienza bella ed è per questo che ci mettiamo la faccia: via i videopoker e il punto scommesse, su flipper, biliardino e diversi monitor per vedere le partite in televisione. Lo Zeta deve tornare il bar della città anche grazie a cose semplici quali lo scambio di figurine o la tombola di Natale. Un bar aperto dalla colazione alla piccola ristorazione e all’aperitivo, in cui convivano le persone di una certa età e i ragazzini che fanno o hanno appena fatto sport. Tutti dovranno sentirsi a casa all’Ina Casa» fanno eco in gruppo. «Io in questo quartiere ci sono nato e ci vivo, allo Zeta sono cresciuto durante bellissimi anni della gestione di Omar ed è emozionante anche sotto il profilo affettivo contribuire a farlo rivivere» aggiunge un tocco romantico Urbinati.

Fischio di inizio

Il calcio giocherà ovviamente un ruolo importante, non solo nella filosofia ma anche negli arredi: «Insieme a un grafico, stiamo realizzando delle immagini divertenti di sport con cui completare gli spazi e c’è ad esempio l’idea di creare una sorta di curva da stadio nella parete che ospita la tv principale: il sogno è infatti che il bar diventi il luogo del “terzo tempo” della domenica pomeriggio per le squadre del circondario impegnate nel campionati dilettantistici. Che i ragazzi si ritrovino qui dopo il triplice fischio finale per passare qualche ora sana godendosi magari la Serie A. Ma anche il Rimini, che sarà possibile vedere in diretta ogni fine settimana». Per il fischio d’inizio il conto alla rovescia è scattato: «Stiamo completando il restyling, abbiamo dato una bella rinfrescata, e abbiamo assunto quattro ragazzi che facciano le nostre veci, visto che siamo tutti impegnati in varie occupazioni. La riapertura sarà a ridosso del Ferragosto e non faremo mancare la nostra presenza. Anzi…». I sei amici al bar scaldano i motori.

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