Rimini, coppia sfrattata costretta a dormire in auto, presidio dei Cobas: "Aiutiamoli a trovare una casa"

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Ieri pomeriggio a Rimini si è svolto un presidio dei Cobas a sostegno di una coppia con figli minori costretta da una settimana a dormire nella propria auto. "Nel pomeriggio di giovedì - si legge in una nota - abbiamo promosso come Sportello Casa ADL Cobas un presidio sotto l’Assessorato alle politiche sociali e abitative insieme a Yosra e Sabri , costretti a dormire nella propria auto per una settimana insieme ai figli minori in seguito allo sfratto per morosità incolpevole.

Durante il presidio una delegazione ha incontrato l’assessore Gianfreda:  “un confronto – dice Lisa Lombardini delegata ADL Cobas - che dalla situazione specifica di Yosra e Sabri ha toccato quella più complessiva che riguarda centinaia di persone e famiglie nel nostro territorio che vivono in situazioni di precarietà abitativa”.

Un incontro non del tutto esauriente anzi – continua Lombardini - in cui abbiamo tracciato un percorso che per quanto ci riguarda non può che avere nell’accesso ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica il suo obiettivo e traguardo, considerato che il padre e il figlio minore sono entrambi invalidi al 100% a causa di un grave incidente e la moglie è assoggettata dal lavoro di cura dei famigliari invalidi”. Il padre peraltro a breve dovrà sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico che renderà ancora più difficoltoso l’ingresso di Yosra nel mercato del lavoro.

Continua ad emergere in maniera netta come da un lato siamo in assenza di politiche abitative degne di questo nome, con un parco immobiliare che negli anni non è stato ampliato per rispondere ad un aumento dei bisogni e in cui ci si nasconde dietro alle leggi per coprire le lacune di un welfare e di investimenti assolutamente non adeguati” afferma Federica Montebelli, altra referente dello Sportello casa Adl Cobas.

Le delegate e i delegati intervenuti oltre alle persone solidali presente, hanno messo in evidenza come da tempo “denunciamo come le conseguenze della pandemia non abbiano colpito le persone indistintamente, ma si siano fatte sentire sui cittadini in maniera iniqua, allargando ancora di più la forbice delle disuguaglianze, sia dal punto di vista della tipologia di lavoro (in aumento lavoro povero, intermittente e spesso in nero), sia della qualità abitativa, e  lungo la linea del colore e del genere”.

Dall’altro lato permane anche l’atteggiamento di fondo con il quale le Istituzioni affrontano il tema, agendo un rovesciamento della realtà e spingendo sulla produzione di stigma, della colpa individuale e su meccanismi gerarchizzanti e denigratori: se perdi la casa, se vieni sfrattato è colpa tua che non fai abbastanza, è colpa tua perché non produci i documenti che servono, è colpa tua perché non trovi in autonomia una casa.  

Dopo l’incontro, le delegate dello Sportello Casa ADL Cobas hanno fatto presente che “continueremo ad essere al fianco di Yosra e Sabri e di tutte le altre famiglie e singoli che vivono una condizione di precarietà abitativa o sono sotto sfratto. Continueremo ad organizzarci e lottare con loro, pronti a tornare in presidio sotto l’assessorato qualora alle parole e alle opzione individuate durante il confronto odierno non seguano azioni concrete”.

In cerca di un alloggio

"Stiamo cercando - dichiarano i Cobas in chiusura - un alloggio per la famiglia di Sabri e Yosra, chi avesse un appartamento disponibile può inviare un messaggio whatsapp (no chiamate) al numero 320 1143966, vi ricontatteremo noi. Chi non è in possesso di un appartamento ci aiuti a spargere la voce! Per altre forme di supporto inviare sempre un messaggio whatsapp ( no chiamate) al numero 320 1143966, vi ricontatteremo noi (no abbigliamento)".

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