Rimini, la lunga estate calda: una coppia da mesi vive senza frigorifero

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Da sei mesi vivono senza frigorifero. E hanno tutta l’intenzione di andare avanti con il proprio “esperimento”. Sono Diego Zannoli e Giulia Zanardi, due ragazzi classe 1985 e 1991 di Rimini che hanno fatto della sostenibilità la loro regola di vita: «Senza voler essere perfetti e senza avere la pretesa di insegnare qualcosa a qualcuno, abbiamo cercato di implementare uno stile di vita in armonia con la natura, con la terra e con noi stessi - spiega Diego -. Se stiamo bene noi, stanno bene anche il pianeta, le piante e gli animali». «Abbiamo sviluppato un grande interesse per il benessere a 360 gradi - fa eco Giulia -. Cominciando dall’alimentazione, abbiamo allargato la nostra attenzione ad ampio raggio, nella direzione dello stare bene o meglio».

“Vade retro frigo”

Venendo all’esperimento, «la nostra alimentazione prevede soprattutto prodotti secchi (cereali, legumi, semi, frutta secca) che non necessitano di frigo - premettono -, oltre a frutta e verdura in abbondanza che conserviamo in cassette di legno in luoghi naturalmente freschi come il terrazzo». E «consapevoli di questo, quando a gennaio siamo andati a vivere insieme abbiamo sentito il comune desiderio di provare a fare a meno del frigorifero - aggiungono -. La nostra esperienza fino ad oggi è stata molto positiva». Attraverso la pagina Facebook “Il giardino”, Diego e Giulia hanno condiviso alcune buone pratiche con chi li segue da tempo per scoprire consigli e ricette ecosostenibili: «Abbiamo imparato a regolarci sempre meglio sulle quantità di cibo adatte a noi, in modo da non prepararne in eccesso e non creare avanzi». O ancora, «abbiamo sperimentato con successo alcuni metodi alternativi di conservazione del cibo - continuano -, ad esempio facendo bollire quello avanzato in una pentola chiusa e lasciandolo raffreddare senza più aprirla». E «soprattutto, ci siamo resi conto che un bisogno che credevamo di avere in realtà non è così reale e impellente - concludono -. Possediamo comunque un frigorifero di piccole dimensioni, che non abbiamo acquistato noi ma che abbiamo “riciclato” da familiari. In questi mesi lo abbiamo acceso solo due volte, per mantenere in fresco una volta dei frutti molto deperibili e un’altra un bottiglia di latte di riso che non avevamo terminato di consumare». «Non abbiamo fatto chissà quali rinunce - è il messaggio che lancia Diego -. Non è stato un peso né un sacrificio. È stato più comodo, paradossalmente. È venuto naturale».

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