Rimini. Coltelleria Nando compie 65 anni: "Il segreto? La passione"

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Oltre 10mila prodotti e 7 macchinari degli Anni Settanta, ovvero quando la professionalità è un coltello dalla parte del manico. La coltelleria Nando spegne 65 candeline. Il titolare Gianluca Mancini resta con i piedi per terra, nonostante il traguardo raggiunto dalla storica attività che sorge in via Garibaldi.

«Ho seguito le orme di mio padre Fernando che ci ha lasciato 17 anni fa. Era subentrato al maestro Remo Massari al timone del negozio che a noi risulta il più antico della città, come sede fissa di un arrotino. Quanto a me, ho cominciato ad aiutare che ero un ragazzino, appena chiudevano le scuole, quindi nel 1987 ero già in regola». A dargli una mano la mattina sono la moglie Gabriella Tito, 47 anni appena compiuti, e la madre 75enne Adelina Agrioli.

Un mondo per negozio

Infiniti i cambiamenti fronteggiati negli anni in un’attività a gestione familiare dove, spiega Mancini, si parlava solo il dialetto e quando varcava la soglia un cliente dell’entroterra sembrava uscito da un altro pianeta.

A cadere in picchiata è stato purtroppo il giusto apprezzamento per la qualità. «Molti chiedono di riparare coltelli che non vale la pena mettere a posto proprio perché con la crisi acquistano oggetti di scarsa qualità che, come segnalo subito, è impossibile rimettere a nuovo. Due i motivi. Tempo da perdere non ne ho e soprattutto non mi piace far buttare i soldi alla gente».

Capitolo diverso, spiega il 52enne, è costituito invece dai clienti storici, spesso albergatori o chef, che puntano ai prodotti migliori e in particolare alle lame giapponesi. Nella coltelleria del resto c’è solo l’imbarazzo delle scelta con oltre 10mila lame professionali e, anche se alcuni visitatori arrivano certi del fatto loro, dopo aver navigato in rete, il consiglio di un esperto «resta indispensabile - incalza il titolare - tanto più perché io non insegno come si cucina a un cuoco».

Dati alla mano se a imporsi tra gli chef sono i coltelli nipponici gli americani la fanno da padrone nell’ambito sportivo, dalla caccia alle attività outdoor. Certo è che, rimarca Mancini, «bisogna aggiornarsi di continuo per restare competitivi, anche se la passione per il proprio mestiere resta la vera chiave di volta».

Passione immutata

Quanto alla clientela straniera, quella storica proviene dagli Stati Uniti o dal cuore dell’Europa, come svizzeri e tedeschi attirati dalla qualità dei prodotti italiani e dai minori costi ma quest’estate si sono aggiunti anche molti scandinavi. Tornando all’anniversario precisa che non sono previsti festeggiamenti in una congiuntura storica che richiede solo sobrietà: «Si continuerà a lavorare come sempre, quasi 12 ore al giorno», commenta con semplicità il titolare. Riguardo al futuro l’unica certezza è che lascerà liberi i figli di scegliere la propria strada, perché «per respirarsi la polvere di metallo» serve uno slancio autentico. Conclude pescando dai ricordi: «Abbiamo un cartellino attaccato alla cassa che dice “Il segreto per guadagnare molto è quello di voler guadagnare il giusto”. È una frase che mio padre ripeteva spesso, una parte della grande eredità spirituale che ci ha lasciato».

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