Rimini. Colonia Bolognese: tutto da rifare. C'è una nuova offerta

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Sembrava l’uscita dal tunnel e l’avvio di una nuova fase, quella della riqualificazione. Nulla da fare, la vendita della colonia Bolognese è stata stoppata, dato che nei tempi previsti dalla legge fallimentare è giunta un’offerta più alta rispetto ai 2 milioni e 625mila euro proposti da Orfeo Bianchi e legati all’asta pubblica di fine maggio. I curatori fallimentari (Ettore Trippitelli e Fabrizio Tentoni) si sono visti proporre 4 milioni da un altro imprenditore e quindi, di fronte a una cifra più alta e a una cauzione di 400mila euro, hanno indetto una nuova asta pubblica.

Si torna al via

A questo punto è necessario appuntare un’altra data in agenda: 2 agosto. Appuntamento in tribunale per l’ennesima puntata dell’odissea, questa volta però sarà l’ultima perché una volta assegnata la colonia non sono attese nuove offerte nei giorni successivi.

L’asta parte da 4 milioni di euro e sono previsti rilanci da 20mila (minimo) e 100mila euro (massimo). Si tratta di una “competizione” economica aperta a tutti e non limitata ai due “contendenti” finora in campo, proprio perché lo spirito della legge fallimentare è quello di puntare al migliore realizzo possibile.

Il gruppo che fa capo a Orfeo Bianchi ha già fatto intendere che non ha alcuna intenzione di arrendersi e quindi dà già appuntamento all’asta del 2 agosto e il progetto è quello di realizzare un hotel di lusso.

La storia infinita

Il 2 agosto è il giorno del non ritorno, quindi, nel senso che la Bolognese avrà un proprietario perché non sono più ammessi rilanci: chi vince vince. Ma prima sono state molteplici le aste lasciate in perfetta solitudine.

Si parte infatti nel 2019 (in luglio) con la richiesta base di 18 milioni. Poi via via nuovi appuntamenti in tribunale e cifre in discesa (per invogliare possibili investitori): 13,5 milioni, 10,1 e 9,1 nel 2020. Quindi 7,7 nel 2021 e 4 quest’anno in febbraio. In tutto dieci tentativi, con il decimo (quello di fine maggio) andato a segno: con 2 milioni e 625mila euro il colosso di Miramare passa di mano dopo l’oblio successivo al fallimento della Cooperativa muratori Verucchio.

Il sogno turistico

Inaugurata il 1° agosto del 1932, la Bolognese è composta da quattro grandi edifici in mattoni (oltre tre più piccoli di collegamento), costruiti perpendicolarmente al mare in un’area di quasi 18.400 metri quadrati in viale Principe di Piemonte, al confine fra Rimini e Riccione.

A cavallo del Duemila, l’ex sindaco Alberto Ravaioli annunciò che un gruppo milanese era intenzionato a investire 24 miliardi di lire per realizzare un residence turistico alberghiero con 250 alloggi. Nel 2003, ad acquistarla fu “Veleno” Foschi, che aveva avviato già l’iter per creare un hotel a cinque stelle. A lungo si parlò poi di un maxipolo del benessere. Ora nei sogni c’è un albergo di lusso.

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