Rimini, coi soldi estorti all’amante mantiene la sua famiglia: 68enne di Cesenatico deve restituire 156mila euro

Se la condanna a 3 anni e 4 mesi per estorsione per la telefonata di minaccia fatta all’amata che non voleva fargli un ultimo bonifico da 2.500 euro gli è sembrata una esagerazione, chissà quale è stata la reazione dell’oggi 68enne cesenaticense quando si è visto notificare il decreto di ingiunzione con cui il Tribunale gli intima di restituire 158mila euro (centesimo più centesimo meno) all’ex compagna. Denaro imprestatogli per 10 anni dalla donna per aiutarlo a risolvere le sue difficoltà economiche legate al lavoro. In realtà, scoprirà un investigatore privato prima e i carabinieri poi dove la vittima presentò denuncia assistita dall’avvocato Stefano Caroli, erano stati destinati al mantenimento della famiglia dell’uomo di cui la mecenate era completamente all’oscuro.

La genesi

Storia degna di una telenovela quella che ha avuto per protagonisti una professionista riminese di diversi anni più giovane e l’abilissimo truffatore senza scrupoli. I problemi di quest’ultimo sono iniziati quando l’ignara compagna l’ha visto in un negozio in compagnia di un’altra donna. Da un po’ le ronzava in testa che c’era qualcosa di poco chiaro nella loro relazione. Le continue sparizioni dell’uomo ripetutesi negli anni giustificate con i suoi impegni di lavoro all’estero non la convincevano più. Così è stato automatico chiedere l’aiuto di una persona esperta nello smascherare tradimenti. Tutto pensava tranne di scoprire che l’uomo non aveva solo un’amante ma aveva una vita parallela con tanto di moglie e figlio a carico.

Scoperto l’inganno, la donna di molti anni più giovane dell’uomo, gli ha comunicato di voler troncare la loro storia. Lui però non volendo rinunciare all’ultimo aiuto non ha esitato a minacciare pesanti ripercussioni se non avesse staccato l’ennesimo assegno. La somma per cui il Tribunale ha disposto la restituzione e che potrà essere recuperata in caso di mancata liquidità mettendo all’asta i beni dell’estorsore, è stata calcolata sulla base dei bonifici con causale “per prestito” in possesso della signora. Al conto mancano circa 50mila che la donna ha consegnato in contanti senza alcuna ricevuta.

Commenti

Lascia un commento

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui