Sulla pagina Google che probabilmente lo aveva guidato fino al ristorante di Marina centro dove ha poi deciso di fermarsi, accreditato con poco meno del massimo delle stelle al gradimento (4,4 su 5), terminata la cena, ha scritto una recensione non proprio lusinghiera. Anzi. Ma non è per questo motivo che il ristoratore ha deciso di rivolgersi a uno studio legale. Lo ha fatto, letteralmente imbufalito, perché il commensale insoddisfatto lo ha falsamente accusato, mettendo nero su bianco di essere un evasore fiscale: secondo il racconto scritto dal cliente era stato infatti costretto a pagare il conto “sulla parola” perché dalla cassa non gli era stata rilasciata nessuna ricevuta fiscale.
La risposta
Ecco perché ora sarà la procura della Repubblica di Rimini dove l’avvocato Paolo Ghiselli nei giorni scorsi ha depositato una querela in cui si ipotizza il reato di diffamazione aggravata dallo strumento utilizzato, a decidere se il noto ristoratore ha ragione ad essersi risentito fino al punto di decidere di partire con la battaglia giudiziaria. Se ha diritto a vedere condannato l’ennesimo leone da tastiera che, nascondendosi dietro a un computer, è convinto di poter dire e fare tutto quello che vuole. Per farlo ha allegato alla denuncia-esposto copie della ricevuta fiscale e della ricevuta bancomat, modalità usata per pagare dal cliente. Cosa questa particolarmente importante. Una delle difficoltà nell’arrivare ad incastrare i leoni da tastiera, è la loro identificazione. Con la ricevuta bancomat a chi sarà delegato all’indagine non dovrebbe essere difficile risalire all’intestatario del conto e quindi al diffamatore senza rimanere intrappolato nei vari divieti e veti di tutela della privacy sempre sventolati dai gestori della Rete.
La genesi
Che il cliente non fosse rimasto soddisfatto della cena consumata in compagnia del figlio, il titolare del locale lo aveva già capito. Non appena ne aveva avuto occasione, infatti, aveva suggerito di licenziare il cameriere che li aveva serviti a suo dire troppo lento. Lo scambio di opinioni che ne è seguito anche in questo caso non ha soddisfatto il cliente. Messo piede fuori dal locale ha subito scritto la recensione in cui ha bocciato la qualità del cibo, definito «imbarazzante la qualità del servizio» per poi denunciare l’evasione fiscale. Sfogo scritto in tedesco di cui il ristoratore è stato edotto grazie al traduttore di Google.
Che un locale possa piacere o meno, ci può stare.
Molti di questi…. santoni che pensano di scrivere le recensioni che vogliono,
Dovrebbero essere banditi dal web.
Credono che diffamando un locale, saranno seguiti da altrettanti imbecilli che continueranno a scrivete le stesse cose.
Solidarietà al ristoratore