Rimini. Cgil: "Mancano medici? Non si usi personale già stremato"

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«Il problema a breve scoppia. Bisogna correre ai ripari». Numeri e dati alla mano, il segretario generale della Fp-Cgil di Rimini Cristian Lucarelli lancia l’allarme sulla situazione del Pronto soccorso cittadino.

Quali sono le criticità?

«Il Pronto soccorso di Rimini, in questo momento, conta 11 assenze, con correlata riduzione di due postazioni h24. Si cerca di richiamare tutti i medici con specializzazione equipollente, quindi i medici della cardiologia, dei neurologi, delle medicine e delle pneumologie, perché facciano turni extra al Pronto soccorso, perché altrimenti la situazione - siamo in estate - non è gestibile. Quindi si va a coprire la contingenza utilizzando i medici che oggi si hanno a disposizione nell’ospedale. Questa è la situazione, è la fotografia del Pronto soccorso di Rimini: chiusura dei turni con quello che si ha».

Medici richiamati ma già provati, stanchi e demotivati.

«Si va a beccare un contingente di personale che già è stanco. Ha già sviluppato tutto quello che poteva sviluppare, dal Covid in poi. E non è che tutti questi medici che vanno in turnazione al Pronto soccorso possono fare i codici rossi. Li possono fare quelli che sono ordinati a farli. Non sono mica tanti. E con lo stress di lavoro correlato, scappa anche l’errore».

Che cosa manca?

«Il punto è una totale assenza di politica nazionale, che si basa ormai solamente sui bilanci e sui conti. L’assenza di una politica nazionale, e di rimando regionale, che miri a creare figure per il sostentamento del sistema sanitario nazionale. Per cui il lavoro del professionista sanitario oggi non è più attrattivo in Italia. E’ la prima volta che si manifesta l’esodo dei medici che escono dal sistema sanitario per andare nel privato: sarà indicativo di un sistema che non funziona? Invece dei proclami, ci si metta a definire che cosa si può fare per l’immediato».

Che cosa chiedete alla politica?

«Che cosa deve fare una politica accorta? Bisogna assolutamente creare una politica che possa portare all’assunzione di dirigenti medici e di personale infermieristico. Perché non basta solo il Pnrr, non bastano solo quei fondi. Quelli costruiscono i muri, le istituzioni, poi dentro ci si deve mettere il personale. Perché è chiaro che un ospedale di comunità va anche a ridurre il peso e l’accesso che oggi ci sono sul Pronto soccorso… a volte anche accessi al limite dell’appropriatezza. Il Governo dovrebbe procedere a un’operazione straordinaria di assunzione in ruolo di medici specializzandi, quelli che sono sprovvisti di specialità. Quindi la specializzazione dove la fanno? Nelle aziende. Sono le aziende stesse che si fanno carico di sostenere la specializzazione».

Scenderete in piazza?

«La Cgil il 13 sarà sotto la Regione per manifestare per la mancanza di risorse, per la mancata stabilizzazione del personale Covid».

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