Rimini celebra il genio di Federico Fellini a 26 anni dalla morte

Rimini

RIMINI. Mentre domani, 26esimo anniversario dalla sua morte, la giunta comunale darà il via al progetto esecutivo per il museo dedicato a Federico Fellini, Rimini si prepara al centenario dalla sua nascita con una mostra che dalla Romagna si potrà ammirare anche a Roma, Berlino e Mosca. Si intitola "Fellini 100 e La dolce vita exhibition", verrà inaugurata il 14 dicembre a Castel Sismondo e rappresenta appunto una sorta di anticipazione, attraverso un sistema di "messe in scena" come set cinematografici, del progetto del Museo. L'esposizione ruota attorno a tre nuclei di contenuti: il primo racconta la Storia d'Italia a partire dagli anni Venti-Trenta per passare poi al dopoguerra, per finire agli anni Ottanta attraverso l'immaginario dei film di Fellini. La seconda parte è dedicata al racconto dei compagni di viaggio del regista, reali, immaginari, collaboratori e no. Il terzo nucleo sarà dedicato infine alla presentazione del progetto permanente del Museo internazionale Federico Fellini. Dopo l'allestimento riminese, la mostra inizierà il suo viaggio fermandosi a Roma in aprile fino a giugno 2020, per poi varcare i confini nazionali con esposizioni a Mosca e Berlino. L'esposizione riporterà alla luce materiale inedito acquisito dall'amministrazione comunale e capace di fotografare l'immaginario e il percorso creativo felliniano. Una sezione sarà ad esempio dedicata al materiale del Fondo Nino Rota, che contiene materiale legato ai 15 film che hanno visto la collaborazione tra il compositore e Fellini, da Lo sceicco bianco del 1952 a Prova d'orchestra del 1978. In particolare saranno esposti alcuni taccuini originali, sui quali il collaboratore di Fellini appuntava le indicazioni del maestro sulla musica che avrebbe dovuto accompagnare ed esaltare le sue scelte registiche. E ancora, si potranno vedere i taccuini legati a La Dolce Vita, Otto e 1/2, Le notti di Cabiria.

Sempre domani, è stato organizzato un appuntamento in Cineteca con la rassegna "I film che ho ispirato", ciclo di pellicole che indaga l'eredità lasciata da Fellini nel cinema contemporaneo. Dopo il doppio appuntamento di lunedì scorso con la proiezione de "La nave va" e gli incontri con Paolo Fabbri ed Ermanno Cavazzoni, l'omaggio a Fellini prosegue con la proiezione de La grande bellezza di Paolo Sorrentino (italia, 2013), regista che in questo film si manifesta esplicito continuatore del modello felliniano. "Grazie a chi mi ha ispirato - disse il regista ricevendo il premio Oscar nel 2014 per il miglior film in lingua straniera - Federico Fellini, i Talking Heads, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona". Inizio alle 21, ingresso libero.

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