Rimini celebra Clara Calamai

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È stata una delle grandi attrici del cinema italiano. Nacque a Prato il 7 settembre 1915, ma i casi della vita la portarono a morire a Rimini, dove si trovava in visita ai nipoti, il 21 settembre 1998. Le cronache di celluloide la ricordano soprattutto per la sua apparizione a seno nudo (meno di un secondo, ma tanto bastò) ne La cena delle beffe di Blasetti, con Amedeo Nazzari: era il 1942. Ma fu l’anno dopo con Ossessione di Luchino Visconti, film manifesto del Neorealismo, che raggiunse il culmine della sua carriera. Un colpo di fortuna, dato che Anna Magnani, in attesa di un figlio, aveva rinunciato al ruolo. In quel periodo – forse poco a suo agio nel cinema neorealista – disse anche di no a Rossellini per Roma città aperta scegliendo Due lettere anonime di Mario Camerini, la storia d’una partigiana con amante collaborazionista. Ma ormai Visconti le aveva cambiato la vita e la carriera, dando il “la” alla trasformazione: da sofisticata dark lady anteguerra alla contadina di Adultera (1946) di Duilio Coletti, film per il quale vinse il Nastro d’argento.

Clara lavorò ancora con Visconti, e poi, a fine carriera, fu Dario Argento a chiamarla per Profondo rosso (1975). Qui interpreta un’anziana attrice assassina che rimpiange gli anni d’oro, e il suo volto dice tutto.

A Clara Calamai

Ora i nipoti hanno deciso di ricordarla insieme al Comune di Rimini con una serie di iniziative: il 7 settembre alle 11.30 al cimitero cittadino verrà inaugurata una stele. Nel pomeriggio alle 17 alla Galleria dell’Immagine si aprirà la mostra Zia Clara, mentre in Cineteca verranno proposti i film L’avventuriera del piano di sopra (14 settembre ore 21), Ossessione (21 settembre) e Profondo rosso (28 settembre). Un piccolo risarcimento per quella chiesa troppo vuota al suo funerale in una città che non la conosceva più. V.B.

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