Rimini capitale della cultura: Giorgio Tonelli sarà il coordinatore

Archivio

Con l’individuazione di Giorgio Tonelli come 'coordinatore di progetto', taglia un altro step formale il percorso verso la candidatura della città di Rimini a Capitale Italiana della Cultura. Tonelli, giornalista professionista con un lungo trascorso alla Rai regionale, avrà il compito di fare da raccordo tra i gruppi di lavoro, i comitati e i soggetti che insieme all’Amministrazione comunale hanno raccolto la sfida di proporre Rimini tra le città in grado di essere il simbolo dell’immenso patrimonio culturale, artistico e innovativo del Paese. L’indicazione di Tonelli come coordinatore, ruolo che ricoprirà a titolo del tutto gratuito, è anche un riconoscimento di un protagonismo attivo che lo ha portato, nei mesi scorsi, ad essere il primo a lanciare pubblicamente l’idea di “Rimini Capitale”, presentandola non come un sogno, ma come una sfida che la città può giocarsi fino in fondo.   

Riminese, classe '57, laureato in Filosofia con 110 lode all’Alma Mater, Tonelli inizia il suo percorso in Rai all’inizio degli anni Ottanta, superando il concorso che lo ha portato poi nel 1985 a lavorare alla sede di Bologna, ricoprendo anche l’incarico di caporedattore della redazione regionale (dal 1999 al 2003) e di curatore delle rubriche nazionali “Prodotto Italia” e “Officina Italia”. Docente di Teorie e tecniche del linguaggio radiotelevisivo al corso di Scienze della comunicazione dell’università del Molise (2003/2013), ha all’attivo diverse pubblicazioni, firmando in particolare saggi di carattere storico legati alla realtà locale, come l’ultimo dedicato alla stampa cattolica a Rimini, contenuto nel IV volume del progetto editoriale Storia della Chiesa Riminese.  

L’indicazione di Tonelli come coordinatore di progetto è il primo, importante, tassello di quella che sarà l’articolata struttura di governance pensata per presentare al meglio la candidatura. Oltre al gruppo di lavoro tecnico operativo interno all’Amministrazione, che ha già compiuto un lavoro sistematico di benchmarking propedeutico alla definizione del progetto, si andrà a istituire il comitato promotore che raccoglierà tutti i soggetti istituzionali coinvolti e il comitato tecnico scientifico, con esperti e figure di supporto specifiche. Fondamentale sarà il ruolo del direttore di candidatura, il project manager che sarà individuato con il coinvolgimento dei comitati attivati. 

Il coordinatore avrà anche un ruolo di rappresentanza e di raccordo con i sostenitori che decideranno di condividere questo stimolante percorso che traghetterà Rimini alla candidatura come Capitale italiana della cultura per il 2025. Una scelta, quella di concorrere al riconoscimento per l’anno 2025 e non per il 2024 come annunciato inizialmente, che poggia su due ragioni, attentamente vagliate dall’Amministrazione. La prima motivazione è di natura tecnica: il ministero della Cultura ha infatti anticipato al 19 ottobre il termine entro il quale presentare il dossier di candidatura, un documento che raccoglie il progetto culturale, l’organigramma, obiettivi, valutazione di sostenibilità economica. Nelle edizioni precedenti la presentazione del dossier era tradizionalmente indicata per i mesi primaverili. Un’anticipazione rispetto al cronoprogramma previsto che, oltre ai comprensibili problemi organizzativi e ad un'accelerazione dei processi che poteva andare a scapito della completezza degli stessi, si incrocia col tema politico amministrativo di un mandato in scadenza entro il mese di ottobre. Viene ritenuto opportuno, dal punto di vista dei tempi, degli strumenti da mettere in campo e rispettoso delle direttrici programmatiche, consegnare la scelta della formazione del dossier alla prossima amministrazione comunale.  

L'indicazione di Tonelli e l'architettura della matrice organizzativa procedono già oggi perché comunque necessari alle nuove scadenze prefissate, considerando il lavoro prima di tutto partecipativo della città, indispensabile per il bando alla candidatura, che si svilupperà già nelle prossime settimane.  

“Giorgio Tonelli è stato il primo a rompere gli indugi, a rendere manifesta una consapevolezza diffusa, cioè che Rimini oggi è matura per fregiarsi del ruolo di Capitale Italiana della Cultura – commenta il sindaco Andrea Gnassi – Tonelli ha messo nero su bianco l’idea, ormai condivisa, che la cultura è colonna della nostra comunità e anche della sua economia. Dalla sua idea-provocazione è nato un movimento di opinioni, che pur nelle diversità, concordano nel vedere Rimini come città contemporanea, un unicum dove convive alto e basso, provincia e metropoli. Ringrazio Tonelli per aver mosso il primo passo e per la volontà di mettere a disposizione tempo e idee per questa avventura. Alla prossima amministrazione lasciamo in eredità una sfida unica, da costruire nel suo percorso operativo con orizzonte 2025, ma che già ha una solida base, costruita attraverso non solo gli investimenti fatti sui motori e sugli spazi culturali, ma dando forma ad una visione”.     

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui