Rimini. Campo lavoro, il vescovo tra i volontari

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Sarà ricordata come l'edizione dei record la due giorni del Campo lavoro missionario, conclusa domenica sera, con un incasso di oltre 119mila euro. È il risultato centrato dai mercatini di oggetti usati e materiali di recupero, lanciati dalla Diocesi di Rimini, per raccogliere fondi e finanziare progetti di solidarietà sul territorio e all'estero. La cifra finale segna un bel +30.870 euro rispetto al 2022, superando i 115mila dell’era pre Covid segnata dallo spartiacque del 2019. Il successo della 43ª edizione del Campo lavoro è confermata considerando i 108mila euro del 2018, gli 85mila del 2017, e i 76mila del 2016. Un bilancio provvisorio: restano da calcolare il ricavato della lotteria, la quantità di monete usate come pagamento nei mercatini e la pesatura e la vendita di rottami, stracci e oggetti vari.

Dati scorporati

Nel dettaglio, il campo di Rimini Celle ha registrato un’entrata di 45.069 euro contro i 33.724 del 2022 con un balzo in avanti di +11.345 euro. Medaglia d’argento per Santarcangelo, forte di 25.247 euro contro i 17.669 della passata edizione (+ 7.578 euro) e un’offerta variegata: dai mezzi agricoli agli abiti da sposa. Sul terzo gradino del podio sale Riccione che ha siglato incassi per 21.596 euro (+3.581 euro) e un +50.8% solo nella giornata di sabato. A seguire i campi di Rimini Flaminia con 15.300 euro (+ 2.500 euro), dove i libri risultano il prodotto più venduto dopo l’oggettistica e i piccoli elettrodomestici. Scorrendo ancora la classifica, brilla anche Bellaria con 4.350 euro (+3.440), mentre Villa Verucchio vanta 7.964 euro (+2.426).

Dalle bici al crocifisso

Quanto ai prodotti venduti, il vestiario resta in cima alla lista, seguito da giochi, stoviglie e passeggini. Quanto al centro delle Celle, è stato sommerso da bici rimesse a nuovo da “Ciclofficina” e poi vendute all’asta, inclusa una vecchia Legnano contesa fino all’ultimo e aggiudicata per cento euro. Tra i momenti di folklore spiccava la scritta sulla maglia di un gruppo di amici: “Babbi apolidi. Meglio al Campo che a casa”. Presente anche il vescovo Nicolò Anselmi: «Sono orgoglioso di questa bella iniziativa della nostra Diocesi. Donare oggetti ma anche il tempo dedicato al volontariato ha sempre a che fare con felicità. Si sperimenta così il messaggio evangelico dell’amore. Vivere l’amore per il prossimo ce lo indica il Vangelo, non appena come un consiglio ma come un comandamento». Come aveva promesso, il vescovo Nicolò si è fatto prestare i guanti gialli da lavoro, tipici del Campo missionario, e ha raccolto oggetti e separato insieme agli altri volontari. Ha iniziato la messa con il segno di croce con indosso i guanti che poi ha riposto. Al momento dell'omelia ha tenuto in mano un crocifisso che era stato recuperato in un sacco giallo. Esausto ma soddisfatto il presidente dell’associazione Gabriele Valentini che tira le somme di un grande successo, in primis per la partecipazione e le fila dei volontari rafforzate «da tantissimi giovani».

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