Rimini, campane rumorose "riposarsi o guardare la tv è impossibile". Video

Rimini

RIMINI. Provare per credere... Non nella religione ma nel baccano. Fabrizio Ciccarelli, esasperato dal suono delle campane della Chiesa di Santa Giustina, frazione nord di Rimini al confine con Santarcangelo, ha allegato a un lettera di protesta indirizzata alla redazione riminese del Corriere Romagna anche un video a testimonianza del frastuono che deve "sopportare".

"Santa Giustina è abbandonata a sé stessa - scrive - e la chiesa padroneggia sul territorio. Il disturbo della quiete pubblica vale per tutti – come la legge – tranne che per la chiesa di Santa Giustina. Eppure non ci sarebbe nulla di “peccaminoso” se dopo un’estenuante giornata di lavoro o addirittura una settimana, un “cristiano” voglia riposarsi e dedicarsi quindi al relax come leggere, guardare la TV, parlare al telefono e magari perché no, anche solo dormire".

Lo sfogo prosegue: "Credetemi, per quanto possano essere abitudini di ordinaria quotidianità, per chi vive nei pressi della chiesa di Santa Giustina, risultano impossibili. A distanza di due anni del mio trasferimento nella casa che ho fittato, proprio accanto al tempio ecclesiastico, le consuetudini di rilassamento sono divenute utopia. Non parliamo poi dei mesi di: aprile, maggio e dicembre quando il campanile di Santa Giustina si trasforma in un vero è proprio carillon".

Il neo residente della frazione contesta inoltre gli altoparlanti per fare sentire la messa dall'esterno. "Per non farci mancare proprio nulla ai cari fedeli della frazione riminese, ecco che al campanile appaiono anche diversi megafoni attaccati verso le abitazioni per poter far ascoltare – a mo’ di venditore mercatale – tutte le funzioni religiose svolte nel luogo di culto".

Infine l'interrogativo: "Servirà questo forte e continuo disturbo acustico di massa a rendere più partecipative le attività ecclesiastiche, oppure viene considerato come pretesto per perseguitare, con mera laboriosità, gli abitanti di Santa Giustina?".

La replica di don Giuseppe. Interpellato dalla redazione del Corriere Romagna, don Giuseppe Scarpellini, parroco di Santa Giustina, precisa di avere suonato le campane sempre rispettando gli orari in cui è consentito: non prima delle otto del mattino e non dopo le dieci della sera. Quanto alla concentrazione di suoni di questa mattina chiarisce che "alle dieci le abbiamo suonate per cinque minuti, con diversi motivi musicali, per le celebrazioni delle Pentecoste e per la messa successiva". Don Giuseppe invita infine il residente che si è lamentato a rivolgersi direttamente in parrocchia per eventuali proteste. Le campane comunque continueranno a suonare perché "sono più che gradite dai tremila parrocchiani di Santa Giustina".

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