Rimini, il calcio per salvare il cane non è reato

Per difendere Nick, il cane con cui dal maggio 2015 espleta mansioni di volontariato di Protezione civile all’interno dell’associazione “Le aquile” unità cinofile da soccorso Rimini, non ha esitato a colpire con una pedata al fianco sinistro Petra, dogo argentino, temendo volesse attaccare il fidato compagno di salvataggi e ricerche. Un gesto di “legittima difesa”, ha sentenziato il Gup del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, che ha assolto dall’accusa di “maltrattamento di animali” Franco Zardini, 65 anni, natali veneti ma riminese da molti anni. Esattamente quanto sostenuto dall’avvocato Roberto Brancaleoni, cui il padrone di Nick un “Nova Scotia duck tolling retriver”, razza più piccola retriver dal temperamento sportivo ma molto paziente e socievole, è stato costretto a chiedere assistenza dopo l’iscrizione del suo nome nel registro degli indagati della procura della Repubblica. A denunciarlo le guardie ecozoofile, intervenute nell’area di sgambamento al parco Marecchia il 28 marzo dello scorso anno dove il fatto si era consumato. La loro presenza era stata chiesta dal padrone di Petra (il Dogo è un cane da combattimento) che, come si legge nel capo d’imputazione, a causa del calcio subìto «sferrato senza che vi fosse motivo alcuno e senza che vi fosse contatto tra gli animali presenti all’interno dell’area cani, oltre a sentire dolore al tatto, aveva sviluppato la tendenza ad evitare il contatto umano».
La difesa
Oltre a dimostrare che Petra aveva “puntato” Nick e che quindi Zardini, avendo tenuto per l’incolumità del proprio cane, non aveva colpito la femmina di Dogo per puro gusto di farle male, l’avvocato Brancaleoni ha evidenziato al giudice l’inconsistenza dell’accusa, portando le dichiarazioni giurate del responsabile della parrocchia riminese dove il proprio assistito fa volontariato e, soprattutto, quelle del presidente de “Le aquile” Ignazio Bologna. Il numero uno dell’associazione ha dipinto l’imputato come persona che affronta l’esperienza «del volontariato con grande passione, in modo retto e piacevole». Un binomio quello tra Zardini e Nick che si «è sempre distinto per serietà e grande motivazione al fine comune» negli addestramenti sia per soccorsi in superficie che tra le macerie. Zardini, conclude Bologna, «è un cinofilo tecnicamente preparato e competente» e con Nick «rappresentano una delle nostre migliori unità cinofile da soccorso e sono un buon esempio per tutti i nostri volontari».

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