Rimini, Borgo Marina dopo la maxi-rissa: "Qui è sempre peggio"

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Sono in tanti, volano le prime offese, si alzano le mani. In Corso Giovanni XXIII, all’incrocio con via Dei Mille, giovedì pomeriggio si fronteggiano gruppi di giovani stranieri. La tensione sale, dalle spinte si passa alle percosse e qualcuno tira fuori una bomboletta di spray urticante. Qualcuno si fa male, l’atmosfera si scalda, le urla sono più forti e allora interviene la polizia locale. Gli agenti, in borghese, a Borgo Marina per un servizio di pattugliamento mirato al contrasto dello spaccio, fanno in modo di sedare gli animi e placare la rissa, che si fa via via sempre più violenta e concitata. L’attenzione si concentra presto sui ragazzi più agitati e aggressivi del gruppo. In tre si distinguono per zelo: tutti arrestati. Il reato contestato è quello di rissa aggravata: uno di loro, infatti, è stato trovato in possesso dello spray urticante spruzzato durante la zuffa. Un arnese catalogato come “oggetto atto a offendere” risultato illegale, per il cui porto è stato denunciato a piede libero.

«C’era un gruppo che si scontrava con un altro, erano in tanti - riferiscono i residenti di Borgo Marina -. E non è la prima volta che succede. Scontri di questo genere, forse per questioni di droga o spaccio, capitano spesso». Disordini per cui i cittadini raccontano che frequentemente intervengono le forze di polizia, «ma la situazione va sempre peggio»

Danni alla questura

I “bollenti spiriti” dei tre ragazzi non li ha assopiti neanche l’arresto: una volta rinchiusi in cella di sicurezza in attesa del processo, nello specifico uno nella camera del comando di Polizia locale e due nelle celle della Questura, i ragazzi si sono scagliati contro la struttura. Quelli affidati alla polizia di Stato, infatti, hanno distrutto l’impianto di areazione, venendo quindi denunciati anche per danneggiamento aggravato. Comparsi davanti al giudice ieri mattina, per i tre ragazzi, tutti stranieri, (di cui solo uno residente a Rimini) il giudice ha convalidato l’arresto, imponendo il divieto di dimora in provincia per i due non residenti e la firma giornaliera obbligatoria in questura al terzo. Tutti hanno chiesto i termini a difesa.

La rabbia dei residenti

«Io sono passato in bicicletta e ho visto un ragazzo steso a terra. La situazione è preoccupante». Gioenzo Renzi, capogruppo di Fratelli d’Italia e residente di Borgo Marina è uno dei testimoni diretti della rissa di giovedì.

«Ne capitano in continuazione, ci sono gruppi avversari che si fronteggiano. Non sappiamo bene per quali questioni, ma sicuramente non sono faccende “limpide”». La polizia, aggiunge il politico, interviene, «ma evidentemente bisogna fare di più. A cominciare dalle sanzioni: l’obbligo di dimora non è niente. Queste persone bisogna farle salire su un aereo e rimandarle nei loro Paesi». La speranza, poi, conclude Renzi, «è che le telecamere in zona abbiano ripreso la scena».

Quando ha visto arrivare la polizia in bicicletta ha fatto inversione e ha cambiato strada. Un gesto repentino che ha insospettito gli agenti della polizia di Stato, che si sono così concentrati su di lui, fermandolo e avviando gli accertamenti. Dimostrandosi sempre più innervosito, ha ulteriormente destato u sospetti degli agenti, che non si sono limitati a fargli domande, ma l’hanno sottoposto a perquisizione. Addosso, infatti, gli hanno rinvenuto numerose confezioni di cocaina, pronta per essere distribuita, oltre a delle banconote, frutto dell’attività di spaccio. Condotto in questura, il ragazzo, un ventenne albanese, è stato arrestato per detenzione di sostanze ai fini di spaccio.

Inoltre, è stato denunciato in stato di libertà in quanto irregolare sul territorio nazionale.

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