Rimini, bloccate le regine delle truffe agli anziani

Rimini

RIMINI. La refurtiva trovata in auto – oro, preziosi, capi d’abbigliamento firmati –, racconta di una giornata “di lavoro” difficilmente eguagliabile. Eppure per due nomadi italiane di origini sinti, una toscana di Pistoia classe ‘84 e una ferrarese di due anni più giovane, non era abbastanza. Ma l’avidità le ha tradite e stamattina ne renderanno conto a un giudice del tribunale di Rimini. Personale del 113, infatti, sabato pomeriggio le ha bloccate dopo un breve inseguimento in auto.

Le Volanti dell’Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico della questura, guidato dal dottor Cristian Magliarisi, stavano dando la caccia alla “500X” su cui viaggiavano, dalle 15,30: da quando una coppia di anziani residenti in via dello Scoiattolo aveva segnalato di essere stata oggetto di un tentativo di truffa. Due giovani donne, spacciatesi per amiche della figlia, avevano suonato alla porta stringendo tra le mani un sacchetto: «Sono i nostri ori – avevano detto –. In casa abbiamo i muratori e non sappiamo dove metterli perché non abbiamo la cassaforte. Vostra figlia gentilmente ci ha detto di venire da voi». Fatte accomodare, mentre la più giovane intratteneva il papà dell’“amica”, la complice ha iniziato a perlustrare casa.
Un sopralluogo che solo dopo una trentina di minuti ha allarmato la coppia di anziani. «Andate via o chiamiamo la polizia» la frase magica che ha fatto mettere le gambe in spalla alle due truffatrici-ladre. La caccia alle autrici di questo ignobile reato era in pieno svolgimento, quando la segnalazione di una truffa-furto, ahimè consumata, è arrivata da via Dossi dove, da una cassaforte si erano portate via una trentina di pezzi, tra cui un anello con un importante diamante incastonato.

La loro giornata di lavoro non era però ancora finita. E mentre le vittime redigevano il verbale, al 113 arrivava un’altra segnalazione di una potenziale truffa. Questa volta, però, una Volante si trovava a breve distanza. Pochi istanti e i poliziotti hanno incrociato la 500X. La conducente, alla vista delle divise, ha spinto a fondo l’acceleratore. Non conosceva però la zona e così si è infilata in una strada chiusa: via del Biancospino. Game over. Da non credere quello che i poliziotti hanno trovato addosso alle nomadi e nell’abitacolo: monili, preziosi, orologi per un valore stimato di 60-70 mila euro (e si cercano altre vittime). Inoltre 3mila euro in contanti e capi d’abbigliamento (Monclair) rubati da Benny’s per un valore di 4mila euro.

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