Rimini. Quel volto segnato da graffi e morsi di una bimba lasciata senza mangiare

Il volto segnato da graffi, morsi e dal verde dei numerosi lividi. È solo uno dei passaggi della raccapricciante relazione di servizio redatta dai carabinieri di una località del riminese, dopo aver perquisito il 13 dicembre del 2019 la casa dove era stata segnalata la presenza di un bimbo risultato poi una bambina di appena 3 anni e mezzo, vittima di pesanti maltrattamenti da parte degli zii. Moglie e marito che ieri il Gup Manuel Bianchi, con rito abbreviato per cui la pena inflitta è stata ridotta di un terzo, ha condannato rispettivamente a 3 anni e sei mesi e a due anni e tre mesi. Per entrambi il pubblico ministero Davide Ercolani aveva chiesto la pena di cinque anni di reclusione.

Un incubo

A permettere di salvare la piccina scambiata per un bambino perché le erano stati tagliati i capelli a zero, un paio di dettagliate segnalazioni. Quando i militari hanno potuto mettere piede nell’appartamento dove gli imputati vivono con i propri figli, ci hanno messo poco a capire che la denuncia era vera. La bimba è stata trovata rannicchiata tremante sotto un letto. Sul corpo i segni chiari dei maltrattamenti e delle botte ricevute da tempo, come testimoniato dalla gradazione della colorazione dei lividi. Dopo averla rifocillata, fatta visitare e subito affidata alle cure delle assistenti sociali, con il referto del pronto soccorso che l’aveva dimessa con una prognosi di 15 giorni gli investigatori dell’Arma hanno iniziato a ricostruire la vicenda, depistati dagli imputati che hanno raccontato una lunga fila di bugie puntualmente smentite. Secondo la loro testimonianza, infatti, avevano prestato soccorso alla bambina abbandonata davanti al cancello della loro abitazione da un loro parente per motivi non ben precisati, appena 4 giorni prima il salvataggio da parte dei carabinieri. Le indagini hanno invece accertato con assoluta certezza che la piccola gli era stata affidata nell’ottobre precedente dal patrigno, fratello della donna condannata, perché la moglie era stata arrestata. Agghiacciante. I maltrattamenti erano iniziati quando gli zii avevano smesso di ricevere i soldi per il suo mantenimento. La bimba così era stata rasata a zero, ripetutamente picchiata, lasciata senza cibo, costretta a vedere i cugini mentre mangiavano e a vivere in condizioni igieniche pessime.

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