Rimini. Uno Bianca 25 anni dopo: "Ecco come li abbiamo catturati"

Rimini

‘I falsi misteri d’Italia e il caso della Uno Bianca. 25 anni dopo gli arresti’ è il titolo dell’iniziativa formativa e di studi che si svolgerà a Rimini giovedì 21  2019 e venerdì 22 Novembre  a Pesaro, esattamente un quarto di secolo dopo dalla cattura dei fratelli Savi. Ad organizzare l’evento l'Associazione JF Kennedy, con la collaborazione dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della Provincia di Rimini, con il patrocinio e il contributo di Regione Emilia Romagna, Comune di Rimini e Coop Alleanza 3.0. A presentare il programma questa mattina nella Sala Giunta della Residenza Municipale di Rimini il presidente dell’Associazione JF Kennedy, Dalmazio Rossi, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, il magistrato Daniele Paci, Sigismondo d’Oro 2014, che nel ’94 coordinò le indagini che portarono agli arresti dei fratelli Savi e dei loro complici poliziotti,  Fabio Tomasetti, presidente dell’Istituto Storico per la Resistenza, i rappresentanti di Coop Alleanza 3.0.

Nella sua introduzione, il presidente Dalmazio Rossi ha ricordato come l’Associazione abbia come obiettivo quello di promuovere iniziative culturali che hanno attinenza con l’attualità “C’è bisogno di un dibattito politico di alto livello in Italia- ha sottolineato Rossi. La vicenda della Uno Bianca, tra fake news e messaggi di intolleranza e razzismo da parte dei carnefici, è un argomento interessante da approfondire, partendo però dalla verità dei fatti e non dal complottismo”.

Il sindaco Gnassi, nel definire Daniele Paci “un grande italiano”, ha voluto rimarcare come questa iniziativa si svolga a Rimini, in un teatro. “Un teatro è un motore di civiltà, un luogo che offre chiavi di lettura, non si ferma alla superficie. In questa due giorni di Novembre si discute di verità dei fatti, in un Paese che sta frantumando quotidianamente il senso di parole che hanno un significato profondo e verità è una di queste, facendo esplodere odio e rancore. Abbiamo bisogno di verità e di profondità. Se nel dibattito non si chiudono mai vicende che hanno avuto conclusione certa come la tragica storia della Uno bianca, si alimenta il clima di opacità e soprattutto si incrementa pericolosamente la sfiducia dei cittadini verso le Istituzioni. Con questo evento si vogliono rimettere al centro cose che purtroppo al centro non sono più, a partire dalla realtà dei fatti accertati”.

Daniele Paci, nel suo intervento in conferenza stampa, ha voluto ricordare come proprio 25 anni fa, nela Sala della Giunta del Comune di Rimini, si costituì l’Associazione Vittime della Uno Bianca. “Io credo, da magistrato, che avere le comunità locali a fianco sia fondamentale perché dà un segnale importante e determina i buoni risultati”. Daniele Paci ha poi ricordato alcuni passaggi dell’inchiesta di 25 anni fa: “Nel ’94 quando prendemmo in mano l’inchiesta aleggiava una sorta di rassegnazione. Noi dicemmo: partiamo dai fatti. Cominciammo costituendo un pool interforze, togliendo di mezzo la rivalità tra Polizia e Carabinieri. Adesso il convegno di svolge in un teatro, all’epoca eravamo in una stanza dove riesaminavamo tutto e non escludevamo nulla. Siamo partiti da una sola fotografia, un soggetto che aveva rapinato una banca a Cesena. L’idea semplice è stata questa: ipotizzando che la banda conoscesse i luoghi doveva fare dei sopralluoghi, noi abbiamo preso la decisione di fare sopralluoghi con 9 agenti sulle banche che avevano certe condizioni: nessuna guardia giurata, vicinanza a vie ad alto scorrimento. Cosa rimane dopo 25 anni? L’importanza del metodo. E il fatto che non chiudere mai le vicende porta un danno tremendo alla credibilità delle istituzioni”.

Fabio Tomasetti ha messo in rilievo come l’iniziativa abbia nelle scuole una sessione importante. Nelle sedi dei licei Einstein e Serpieri a Rimini e Marconi a Pesaro i ragazzi incontreranno magistrati, storici e testimoni dei fatti. Per ricostruire la terribile vicenda della banda della Uno bianca, che in sette anni uccise 24 persone e ne ferì oltre un centinaio, agli studenti verrà proposto un video di 30 minuti che fornirà loro gli elementi fondamentali per la discussione.

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