Rimini. Bagnini e Bolkestein: raffica di disdette ai fornitori


Sarà un’estate complicata, con gli investimenti “paralizzati” dalla Bolkestein così da far piovere disdette sui fornitori, ma con tanta voglia di spiaggia e di mare. E la Riviera ha tutte le carte in regola e punti di forza notevoli da giocare nel turismo: parola di Alex Giuzio, caporedattore di “Mondo Balneare” e vero e proprio punto di riferimento per spiaggia e tendenze.

Giuzio, che estate sarà?

«La premessa è che si apre una stagione difficile per i titolari degli stabilimenti, vista la sentenza che ha annullato la proroga delle concessioni al 2033. La scadenza al 2023 è un grosso freno agli investimenti e il grande impulso che si respirava in ottobre in una Fiera di Rimini andata davvero benissimo, si è tramutato in un sensibile blocco delle forniture: sono circa 400 le aziende del settore e facendo un esempio relativo proprio alla Riviera, la Tessitura Selva di Cattolica, attività storica con oltre 100 dipendenti che produce ombrelloni e lettini e lavora su tutta Italia, ha avuto disdette per 430mila euro. Ma la situazione è la stessa per tutti. Detto ciò, il 2022 sarà l’estate della ripartenza con l’eliminazione di tutti i provvedimenti restrittivi figli del Covid, ma la pandemia ha fatto capire che con ampi spazi si sta meglio e per fortuna la Regione Emilia Romagna ha confermato le distanze fra gli ombrelloni».

Quali novità e tendenze aspettarci dal 2022?

«Il clima non è ancora dei migliori: la principale novità sarà proprio vivere la spiaggia in maniera diversa con quelle che da regole sono diventate comodità. Mi riferisco al Qr Code per il delivery sotto l’ombrellone, al restare al proprio posto per aperitivi o cene senza fare la fila al bar. È un’eredità del Covid, ma continuerà a essere la nuova frontiera, visto che l’innovazione tecnologica su ombrellone e lettino è consolidata».

Quali saranno le differenze principali fra Romagna e resto d’Italia?

«La principale carta vincente sarà proprio l’aver mantenuto il distanziamento in spiaggia: è una scelta che hanno fatto solo Emilia Romagna e Molise, le regioni con i litorali più ampi ed è una bella carta in un panorama cambiato notevolmente. Non può farlo ad esempio la Liguria ed è una bella differenza di comfort a vantaggio della Romagna. E si aggiunge ad altri punti di forza quali l’accessibilità e la tranquillità che la Riviera regala: il mare poco profondo e più sicuro per i bimbi e il servizio di salvamento del nostro modello turistico che non c’è altrove».

A Rimini è in atto la rivoluzione del Parco del Mare, cosa ne pensa?

«È un progetto interessantissimo e visionario e l’innalzamento del lungomare è lungimirante, visto che i mutamenti climatici porteranno un innalzamento del mare che costringerà qualche Bagno a chiudere o a correre ai ripari un po’ in tutta Italia. Ormai è superata l’idea di parcheggiare l’auto davanti alla spiaggia e un waterfront senza rumore, inquinamento e caos delle automobili, più naturale e in linea con l’ambiente marino grazie alle dune, è quello che cerca il mondo internazionale. Comprendo i disagi di chi era abituato ad altro, ma è proprio un discorso di abitudine per una città che in questo senso è all’avanguardia rispetto al resto d’Italia: un lungomare più a misura d’uomo sarà la tendenza che tutte le amministrazioni seguiranno. Il sacrificio della navetta, in un contesto globale in cui si tenderà ad abbandonare sempre più l’auto inquinante, è virtuoso. Il turista è più abituato a questo approccio: a Valencia si fa da anni e sono tutti contenti di lasciare l’auto lontana e raggiungere il mare con altri mezzi. Sono processi necessari che saranno capiti nel tempo».

Ultimo aspetto, i Bagni per cani e quelli attrezzati per la disabilità...

«Le spiagge per cani si sono un po’ fermate dopo l’aumento di stabilimenti specializzati di qualche anno fa, anche perché forse si è un po’ arrivati alla saturazione. È una tendenza che ha portato ad esempio le aziende a fare lettini o nebulizzatori per quattrozampe, ora i proprietari hanno ampia scelta e il mercato è saturo. Discorso diverso è quello relativo all’accessibilità delle spiagge, dove siamo ancora molto indietro: non parlo solo di carrozzelle per disabili, ma anche di carrozzine, passeggini o quant’altro. La sabbia rende la situazione già complicata, gli investimenti sono bloccati, pare però che nella riforma normativa del settore siano previsti incentivi».

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