Rimini. Baby gang lo massacra: cinque minorenni indagati

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Circondato, scaraventato a terra, preso a calci e pugni su tutto il corpo testa compresa. Tutto questo per strappargli un paio di cuffie wireless del valore di pochi euro. Processo in vista per cinque balordi di una delle baby gang che frequentano il parco della Cava-Giovanni Paolo II.

Ragazzini che all’epoca dell’aggressione avvenuta il 30 ottobre dello scorso anno avevano tra i 14 e i 16 anni. Minorenne anche la loro vittima. Rapina aggravata e lesioni personali in concorso: questi i reati contestati al quintetto composto da due italiani di seconda generazione, un romeno, un campano e un siciliano cui viene contestato di aver agito anche assieme ad altri personaggi mai identificati.

L’antefatto

Tra la baby gang e la vittima un loro coetaneo, hanno accertato le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale dei Minorenni di Bologna, l’aggressione con relativa rapina sarebbe l’atto finale di una situazione che andava avanti da tempo. La vittima, come accade quasi sempre in queste vicende, infatti, era entrata nel loro mirino già da un po’ di tempo. Quel pomeriggio il branco ha quindi deciso di passare alle vie di fatto.

L’agguato

Non hanno impiegato molto a spiegare le loro intenzioni quel pomeriggio. I cinque baby balordi, per cui il tribunale minorile chiede il processo, spalleggiati da altri componenti della gang, l’hanno circondato. Dopo gli insulti e le minacce di rito - “sai che figata se adesso lo colpisco con un coltello” - mentre un secondo aggressore “prenotava” la giacca che indossava, sono passati alle vie di fatto. Per costringerlo ad assecondare i loro desiderata hanno iniziato a lanciargli addosso mozziconi di sigarette accese e bottiglie di vetro. Schivato un primo pugno in faccia, dopo essere stato violentemente spintonato alle spalle, la vittima si è ritrovata per terra. È stato allora, si legge nel capo d’imputazione allegato all’avviso di conclusione delle indagini, che «tutti assieme hanno iniziato a colpirlo con calci e pugni». Una ferocia costata alla loro vittima la frattura del naso e numerose altre contusioni giudicate guaribili in un mese salvo complicazioni. Tutto questo per potergli strappare, come detto, un paio di cuffie wireless Cellular line, prodotto il cui modello di punta costa una cinquantina di euro al massimo.

I cinque componenti della baby gang sono difesi dagli avvocati Ninfa Renzini, Francesco Pisciotti, Luca Greco, Massimiliano Orru’ e Vincenzo Salvo del Foro di Marsala.

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