Rimini, arrestati il re delle truffe del bonus e il commercialista. Erano a Santo Domingo e in Colombia VIDEO

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Una doppia cattura a Santo Domingo e in Colombia per chiudere il cerchio. Il boss dell'organizzazione Andrea Leonetti è stato arrestato a Boca Chica, a Santo Domingo, il commercialista Roberto Amoruso è stato invece beccato a Medellin, in Colombia. I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, nell’ambito dell’operazione denominata “FREE CREDIT”, avevano eseguito nel gennaio scorso 35 misure cautelari e oltre 80 perquisizioni in Emilia Romagna e, in contemporanea in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. L’attività di polizia ha colpito un articolato sodalizio criminale con base operativa a Rimini, ma ramificato in tutto il territorio nazionale, composto da 56 associati e 22 prestanome, indagati con l’accusa di aver frodato lo Stato italiano per 440 milioni di euro commercializzando falsi crediti di imposta, i cosiddetti “bonus”, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal Governo con il Decreto Rilancio durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà.

Presi in Colombia e a Santo Domingo


Solo due indagati erano riusciti a sfuggire durante l’effettuazione della maxioperazione: ritenuti, allo stato delle indagini, il capo del ramo pugliese dell’organizzazione e un commercialista - la mente tecnica; pochi giorni prima dell’esecuzione dell’ordinanza erano volati a Santo Domingo (Repubblica Dominicana) e in Colombia per una breve vacanza ma, venuti a conoscenza della retata che aveva smantellato l’organizzazione criminale, hanno deciso di non rientrare più in Italia, convinti di essere ormai al sicuro in quel paradiso tropicale.
Ma gli inquirenti della Procura della Repubblica e gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Rimini avevano monitorato ogni spostamento, conoscevano i posti frequentati dai due indagati e le loro abitudini e, sulla base di questi elementi, hanno richiesto al Ministero della Giustizia italiano l’emissione di un mandato di arresto internazionale.
Qui è entrato in gioco il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, organismo interforze della Direzione Centrale della Polizia Criminale che opera come unico punto di contatto nazionale per supportare le forze di polizia nelle attività investigative all’estero; i dati dei due latitanti sono stati subito comunicati ai collaterali uffici Interpol della Repubblica Dominicana e della Colombia che, supportati dagli Esperti per la Sicurezza italiani operanti presso le nostre Ambasciate in quei paesi, hanno attivato le forze di polizia locali per il rintraccio e l’arresto ai fini estradizionali dei ricercati.
Dopo una serrata attività di ricerca, il commercialista Roberto Amoruso è stato arrestato all’aeroporto di Medellin, in Colombia, dove si stava temporaneamente recando, ed è attualmente detenuto nelle carceri di Bogotà in attesa delle procedure di estradizione.

A Santo Domingo con più di 10 carte di Credito

Il “re dei bonus” Andrea Leonetti, 48 anni, in quanto ritenuto, allo stato delle indagini, essere il capo del ramo pugliese dell’organizzazione e avere un ruolo centralissimo nella frode, era invece a Santo Domingo. E stato fermato dopo un accurato pedinamento effettuato dalla polizia dominicana sulla base delle risultanze delle indagini dei finanzieri riminesi: aveva con sé numerosi telefoni cellulari, varie schede telefoniche di diversa nazionalità e oltre dieci carte di credito e denaro contante tra euro, dollari, pesos colombiani e dominicani per circa 6 mila euro. Per lui le procedure di consegna alle autorità italiane sono state più rapide: la Repubblica Dominicana lo ha espulso e messo su un aereo per l’Italia, sul quale ha trovato, per essere scortato nel nostro Paese, due agenti del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
L’ex latitante è atterrato domenica scorsa all’Aeroporto di Fiumicino, dove i Finanzieri, in stretta collaborazione con la Squadra di Polizia di Frontiera della Polizia di Stato, lo hanno formalmente arrestato e condotto presso la casa circondariale di Rimini per essere messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

La soddisfazione della Guardia di Finanza

Legittima la soddisfazione del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, T.St Alessandro Coscarelli: "Anche in questa occasione si è dimostrata fondamentale al buon esito dell’operazione si è rivelata l’esistenza e l’efficace applicazione dello strumento normativo del mandato di arresto europeo ed internazionale in sinergia e con la stretta collaborazione con gli organismi nazionali interforze e sovranazionali, come il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale attraverso la rete degli Esperti per la Sicurezza e gli uffici dell’Interpol che hanno efficacemente supportato l’attività investigativa all’estero consentendo l’attivazione delle Forze di Polizia locali per conseguire prima il rintraccio e successivamente l’arresto degli ultimi due soggetti del sodalizio criminale destinatari della misura cautelare in carcere nell’ambito dell’indagine per i falsi crediti d’imposta. Per i sequestri dello scorso mese di aprile, infatti, era stato decisivo il ruolo dell’Ufficio italiano presso Eurojust per assicurare una rapida esecuzione a richieste di accertamenti bancari ed ha agevolato efficacemente il coordinamento e l’esecuzione in Austria di un sequestro di beni di rilevante valore. Il servizio di oggi evidenzia, ancora una volta, l’efficacia dell’azione delle Fiamme Gialle a contrasto della criminalità economica e finanziaria a livello nazionale, europeo e internazionale e la validità della collaborazione tra gli uffici investigativi territoriali nazionali ed esteri".


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