«So di aver fatto qualcosa di sbagliato, che non ha giustificazioni. Ma tre anni di squalifica non me li aspettavo, sono veramente troppi. È davvero una punizione esagerata, perché io l’arbitro non l’ho picchiato». Thomas Polidori è il 26enne difensore del Maiolo, squadra del girone B del campionato di Terza categoria, che sabato scorso durante il match interno contro il San Carlo, sul risultato di 1-0 per gli ospiti, quando l’arbitro dopo un fallo al minuto 34 del primo tempo gli ha sventolato sotto il naso il cartellino rosso, lo ha aggredito.
Dieci secondi
Ai cronisti venuti che hanno chiesto precisazioni sull’episodio diverse fonti, comprese quelle della sua stessa società, hanno detto che la cacciata dal campo è stata la conseguenza dello schiaffo rifilato al giovanissimo arbitro Michele Tognolo, 18 anni, ex speranza del baseball Riminese, già vincitore di quattro campionati nazionali con i Falcons prima di appendere la mazza al chiodo.
«Tengo a sottolinearlo, non l’ho assolutamente colpito con uno schiaffo. Con un gesto di follia, 10 secondi di quelli che nella vita ogni tanto possono succedere, con due dita gli ho fatto volare via il fischietto dalla bocca. Punto. Poi ho preso la via degli spogliatoi. L’ho fatto senza dire una sola parola offensiva né prima, né dopo. O meglio. Quando ho saputo che aveva sospeso la partita, mi sono presentato da lui per chiedergli scusa. E sono rimasto veramente molto scosso nel vedere quanto era scosso: aveva le lacrime agli occhi. Con gentilezza mi ha chiesto di essere lasciato solo. Ho ripetuto le mie scuse, sono tornato nello spogliatoio, ho fatto la borsa e sono andato a casa».
La mazzata
«Cosa farò adesso? Parlerò con la società e valuterò se presentare ricorso o meno. Ripeto. Sono pienamente consapevole di aver commesso un brutto gesto ed oltre all’arbitro è doveroso chiedere scusa alla società ed ai miei compagni di squadra. Ma tre anni di squalifica mi sembrano decisamente troppi. Ho giocato tanti anni. Non c’è un solo referto in cui sia stato citato come giocatore violento».
Raggiunto al telefono anche l’altra parte coinvolta nel fatto, il giovanissimo fischietto, che è al suo secondo anno di carriera come arbitro, Michele Tognolo, il quale però nel rispetto del regolamento si è riservato di rilasciare una eventuale dichiarazione solo dopo aver informato e ottenuto il via libero dai vertici arbitrali riminesi.