Rimini, l'amico estortore diventa l'incubo di un artigiano per un prestito
Un semplice prestito, fatto da quello che considerava un amico, per raggiungere il sogno dell’indipendenza. Ma quei soldi alla fine hanno fatto sprofondare un artigiano in un incubo che sembrava non dovesse finire. Per sua fortuna, però, un punto è arrivato: una condanna per tentata estorsione al suo “benefattore”.
Un prestito di 40mila euro
Tutto parte quando un 40enne riminese, dipendente di una ditta, decide di fare una passo avanti e di mettersi in proprio con una attività. Una scelta non semplice che viene però facilitata dall’intervento inaspettato di un amico facoltoso, il quale si offre di prestargli circa 40mila euro. Un tesoretto di liquidità dato senza scritture o altri documenti, ma solo con una stretta di mano. L’artigiano riesce così a mettere in piedi la sua piccola impresa e gli affari sembrano andare bene, tanto che riesce e restituire parte del prestito ricevuto con piccole tranche che si aggirano alcune attorno ai mille e altre attorno ai 3mila euro. Il denaro però non è sufficiente per coprire tutto il debito e a quel punto si rivolge al suo amico con cui trova un ulteriore accordo: l’artigiano, visto il consistente numero di immobili della controparte, si offre di fare dei lavori da “monetizzare” e da scalare dal residuo di prestito.