Rimini. Amante contagiata dall'Hiv, arrestato. Altre donne a rischio

Rimini

RIMINI. Positivo all’Hiv da sette anni, dopo aver contagiato la compagna, è andato a convivere con la nuova fidanzata senza informarla della sua condizione e in contemporanea ha continuato, all’insaputa della donna, ad avere rapporti sessuali con ragazze e donne contattate su internet senza adottare precauzioni e senza informarle delle possibilità di contagio. L’uomo, un cameriere italiano di 31 anni residente tra Rimini e il Ravennate con la passione per la palestra e le auto sportive (vengono volontariamente omessi i dettagli che possano rendere riconoscibili le parti offese e i minori eventualmente coinvolti nella vicenda), è stato arrestato per tre ipotesi di tentate lesioni dolose gravissime dai carabinieri di Rimini (potrebbe anche essere chiamato a rispondere del contagio della prima convivente che non lo ha mai denunciato). Il giudice per le indagini preliminari Manuel Bianchi ha disposto per lui i domiciliari.

Le parti offese individuate finora dall’inchiesta condotta dal pm Paolo Gengarelli sono tre, si tratta di donne (tra cui una ravennate) residenti nelle tre province della Romagna con il quale lui ha avuto rapporti intimi occasionali e non protetti: dalle prime analisi nessuna di loro risulta affetta dal virus, ma è ancora possibile che l’infezione si manifesti (il “periodo finestra” non va oltre qualche settimana). C’è, però, il fondato sospetto dell’esistenza di altre potenziali vittime, specie tra quelle conosciute in Rete: oltre a essere molto attivo sui social network tradizionali, il trentunenne era iscritto a due siti di incontri molto espliciti. Gli è stato sequestrato il computer, ma gli accertamenti tecnici per risalire ai contatti sono ancora in corso.

Nel frattempo i carabinieri - pur non avendo diffuso la foto e le generalità dell’arrestato - hanno ritenuto comunque opportuno lanciare un appello a farsi avanti alle persone che possano temere di essere entrate in contatto con l’arrestato: è stato attivato un numero telefonico (0541-768528) al quale rivolgersi anonimamente per eventuali segnalazioni o richieste di chiarimento. L’indagine parte nel mese di luglio della denuncia della donna con la quale l’arrestato ha avuto una relazione durata un anno e mezzo. Dopo quattro mesi di convivenza lei scopre per caso, trovando delle analisi in un cassetto, della sieropositività del compagno. Lui non le ha detto mai niente, ma fortunatamente gli esami escludono il contagio. La relazione va avanti, fino a quando lei scopre i ripetuti tradimenti su internet. Lo lascia e poi va dai carabinieri di una stazione del Riminese in preda a una crisi di coscienza: «Ho paura che il mio ex, positivo all’Hiv, possa contagiare delle donne ignare della sua condizione: ho scoperto che frequentava a mia insaputa dei siti di incontri».

Per prima cosa i militari accertano attraverso l’acquisizione delle cartelle cliniche che le cose stanno davvero così e scoprono anche che il cameriere, perfettamente consapevole di essere affetto dal virus (con una alta carica virale), si disinteressa di terapie e trattamenti. Gli investigatori vanno indietro nel tempo e chiedono notizie alla prima compagna dell’uomo (residente nel Ravennate): durante i primi tempi di una convivenza quasi decennale i due scoprono di essere sieropositivi. «Lui dava la colpa a un ago da tatuaggio, non so se sia vero. Feci le analisi anche io e risultai positiva al virus». Infine, in attesa di mettere pienamente le mani sui dati e sulle chat ancora nascoste nei dispositivi elettronici dell’uomo (telefonino e computer), i carabinieri hanno contattato altre cinque donne. Tre di loro (tra cui, come detto, un’altra donna del Ravennate), avvisate delle circostanze dell’inchiesta, hanno ammesso di essere state contattate su internet (per lo più Facebook), di avere accettato di incontrarlo una sola volta, nella quale però tutte hanno riferito di avere avuto con lui un rapporto sessuale completo, senza profilattico. A nessuna di loro lui aveva riferito di essere positivo all’Hiv: non avrebbero disdegnato di avviare una relazione con quel ragazzo bello, educato e prestante. Invece lui, spariva dalle loro vite, senza dare spiegazioni. Le hanno avute, invece, dai carabinieri e non erano quelle che avrebbero mai voluto sentirsi dire.

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