Rimini, al via gruppo educativo per 20 piccoli profughi

Rimini

Rimini i piccoli ospiti in fuga dalla guerra in Ucraina, insieme alle loro mamme, potranno contare sull'aiuto di insegnanti volontarie per avvicinarsi alla lingua italiana, prepararsi all'inserimento scolastico e non solo. E' partito ieri, al Ceis, il primo dei gruppi educativi gratuiti che l'amministrazione- grazie al ruolo dell'associazionismo e all'impegno di insegnanti in pensione o volontari- mette a disposizione delle famiglie di profughi dall'Ucraina. "Lo scopo- spiega in una nota il Comune- è quello di accogliere minori in base alle diverse fasce d'età, dai sei ai 13 anni, per lo svolgimento di diverse attività educative, ludiche e ricreative: tra queste, un primo approccio alla lingua italiana e alla conoscenza del territorio, laboratori artistici, attività di lettura, educazione ambientale, attività sportive". Il gruppo non rappresenta solo "una alternativa all'inserimento nelle scuole", ma è "una possibilità in più sviluppare relazioni e promuovere l'inserimento anche delle loro madri". L'iniziativa dei gruppi educativi ha inoltre destato l'interesse dell'Università di Bologna: anche gli studenti tirocinanti del Dipartimento di scienze dell'educazione potranno partecipare alle attività di sostegno socio educativo per i profughi ucraini. "Bimbi di diversa età- spiega Chiara Bellini, vicesindaca, che ha voluto essere presente al Ceis- ma accomunati dalla voglia di tornare a correre e giocare insieme ad altri coetanei, scrivere, disegnare, lasciando per qualche ora alle spalle tensioni, paure, difficoltà". Bellini anticipa che l'amministrazione è pronta a fare partire altri gruppi analoghi e che la rete di volontari "ha superato quota ottanta". Anche l'università di Macerata "sta studiando il nostro modello- termina- diverse associazioni e cooperative hanno già offerto la loro disponibilità". 

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