Rimini, al Casinò con le amiche con i soldi dell'azienda: alla sbarra per bancarotta

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Per la Procura anziché impegnarsi per aiutare la propria azienda ad uscire dalla crisi, ha pensato di mettere mano al conto corrente per andare a distrarsi al Casinò con le amiche storiche. Lei giura, invece, che i prelievi fatti al bancomat della grande sala scommesse “Giochi del Titano” a San Marino, sono serviti esclusivamente per far fronte alle normali spese di casa, ad aiutare la figlia, piuttosto che ai fabbisogni del negozio d'abbigliamento di cui era proprietaria che stava per fallire. Ora sarà il Tribunale di Rimini a stabilire quale sia la verità storica. Il giudice dell’udienza preliminare giovedì scorso ha infatti deciso il rinvio a giudizio della commerciante per aver «distratto, occultato, dissimulato, distrutto in tutto o in parte i suoi beni».
La donna, assistita di fiducia dall’avvocato Paolo Ghiselli, dovrà quindi difendersi in un’aula del palazzo di giustizia di via Carlo Alberto Dalla Chiesa dalla pesante accusa di bancarotta fraudolenta. Un reato per cui il codice penale prevede una pena variabile da un minimo di 3 ad un massimo di 10 anni di reclusione.

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