Rimini. E' morto Ugo Costa, storico ristoratore del Laura di San Giuliano

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L’imprenditore e ristoratore Ugo Costa si è spento a 68 anni, dopo una lunga malattia. Una vita, la sua, passata sempre «con il sorriso sulle labbra e pronto a lanciarsi con successo nel lavoro, dove ha dimostrato per decenni di pensare, prima di tutto, alla felicità degli altri, della famiglia, ma anche dei suoi tanti dipendenti e tantissimi clienti, mettendo sempre davanti ai profitti la serenità di tutti con la sua immensa generosità». A ricordarlo commossa è la moglie Doris, che da sempre lo accompagnava nelle gestioni dei locali che ha avuto, l’ultimo dei quali il ristorante Laura, lungo via Ortigara, a San Giuliano. Un posto storico, in cui Costa era arrivato nel 1998, ma prima aveva portato il suo modo «familiare e sempre cordiale», anche alla Buca, sul lungomare Tintori, per altri dodici anni. Veniva da una famiglia di ristoratori e respirava l’ambiente sin da quando era bambino. La moglie racconta che «Ugo era partito come vero e proprio imprenditore a Riccione, da giovanissimo, negli anni Settanta, quando aveva avviato una pensione e una pizzeria che subito avevano premiato le sue capacità». Ma nonostante fosse immerso nelle attività, «la famiglia era il suo punto di riferimento, con le sue due figlie Sabrina e Claudia e i suoi tre nipoti». Una vita nella ristorazione A non mancare mai era sempre «una delle sue doti maggiori: l’ottimismo». Nel novembre del 2008 decise di avviare anche un’altra attività, prendendo in gestione il noto ristorante Molo 22 nella nuova Darsena: «Voglio rilanciare in grande stile questo raffinato locale, trasformandolo in un punto di orgoglio per la città, vista la bellezza del luogo». Costa lo aveva spiegato e non sembrava per niente spaventato: «Lavoro nel campo della ristorazione da quando avevo 9 anni - aveva detto -, so come si fa questo mestiere e la dimostrazione l’ho data con i miei 12 anni alla Buca e questi tanti anni passati a da La Laura. In tutto questo tempo ho imparato che oltre alle capacità, di cui sono dotati molti altri miei colleghi, occorre anche tanta fortuna, e questa o ce l’hai o non ce l’hai: io credo di possederla e per riuscire ad avere successo è indispensabile metterla in campo». Un successo che lo ha accompagnato per tutta la vita e sempre con il sorriso che non perdeva nemmeno davanti alle difficoltà. Come quei 102.795.000 di lire di conguaglio nella vicenda sul famigerato aumento dei canoni che aveva fatto schizzare alle stelle gli importi che i titolari di attività che producono reddito su aree demaniali dovevano dare allo Stato. Le battaglie in tribunale si erano concluse dopo circa 30 anni e nonostante tutto, Costa non aveva perso il buonumore: «Ora che quei soldi sono andati, posso dire che questa odissea che mi ha accompagnato da una vita è finalmente finita e va bene così». I funerali si terranno domani alle 15 alla chiesa parrocchiale dei Santi Angeli Custodi, a Riccione.

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