Rimini, piazze vietate ai "no green pass" fino al 31 dicembre

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Manifestazioni vietate nelle tre piazze principali del centro storico. La decisione presa dalla Prefettura nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, non cita direttamente le proteste “no pass” ma è figlia della nuova direttiva del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha voluto la stretta sui cortei “No Green pass” che da settimane consecutive imperversano, ogni sabato, nelle principali città italiane. Piazza Cavour, Piazza Tre Martiri e Piazza Malatesta «sono escluse dall’essere destinate a luogo di svolgimento di manifestazioni pubbliche» recita la nota della Prefettura. All’esclusione delle piazze si è arrivati, sempre in base alla direttiva inviata da Lamorgese ai prefetti, dopo avere individuato «specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita della comunità, che possano essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche per la durata dello stato di emergenza, attesa l’attuale situazione pandemica». Per questi motivi «e in ragione della natura di luogo caratterizzato da un notevole afflusso di persone, sul quale insistono sedi istituzionali rientranti nell’elenco degli obiettivi sensibili e in considerazione del valore architettonico e artistico dei palazzi sedi delle citate istituzioni, in via sperimentale fino al 31 dicembre piazza Cavour, piazza Tre Martiri e piazza Malatesta del Comune di Rimini sono escluse dall’essere destinate a luogo di svolgimento di manifestazioni pubbliche». Le esclusioni non si applicano, specifica la Prefettura, «alle funzioni, cerimonie e pratiche religiose e alle iniziative direttamente attinenti alle finalità di culto o promosse dagli organismi associativi delle rispettive comunità religiose; agli eventi, manifestazioni, cerimonie e celebrazioni coorganizzate da enti pubblici». Le manifestazioni no vax e no green pass, pur «rappresentative del diritto ad esprimere il dissenso - scrive il ministro dell’Interno nella direttiva inviata ai prefetti - stanno determinando tuttavia elevate criticità sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonchè sul libero esercizio di altri diritti, pure garantiti, quali, in particolare quelli attinenti allo svolgimento delle attività lavorative ed alla mobilità dei cittadini, con effetti, peraltro, particolarmente negativi nell’attuale fase di graduale ripresa delle attività sociali ed economiche».

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