Rifiuti, fango, ritardi e disagi negli alloggi: la commissione indaga sull’alluvione a Forlì

 Le analisi sulle sostanze inquinanti che tranquillizzano. I diversi disagi all’edilizia residenziale pubblica, con ancora alcuni ascensori inagibili nelle palazzine. I problemi sui rifiuti, tra montagne di fango e di oggetti vari, anche per colpa degli abbandoni selvaggi. La commissione d’indagine sull’alluvione del Comune di Forlì chiama questo pomeriggio in audizione i rappresentanti di Arpae, Acer e Alea ambiente, ed emerge la volontà comune dei consiglieri di risolvere la questione che impedisce agli enti con polizze assicurative sottoscritte di ricevere i fondi commissariali per i danni subiti. Patrizia Spazzoli per Arpae ricorda che è stata nominata una commissione tecnico-scientifica che entro tre mesi dovrà fornire alla Regione un quadro sull’evento, sulle probabilità che si ripresenti e sulle azioni da mettere in campo, anche a livello infrastrutturale. Nella prima fase dopo l’alluvione, entra nel merito dei controlli, l’attività di protezione ambientale è stata sospesa perché anche la sede è andata allagata, con danni per oltre due milioni di euro. In seguito si è verificato “un evento pesante sul fiume Ronco” con il riempimento di vasche con oli idrocarburi e uno sversamento massiccio. Per quanto riguarda il sistema depurativo, l’impianto di via Correcchio non è stato compromesso, nonostante i danni agli impianti. Danni che hanno interessato anche l’impianto fognario e che sono stati ripristinati. Non registrano, prosegue, criticità i controlli su sedimenti, fanghi, limi e rifiuti urbani, e nel Comune non risultano situazioni di dispersione d’amianto. È stato effettuato un intervento su un sito di stoccaggio perchè ha invaso una zona privata. Infine, ok i controlli sui fiumi Montone e Rabbi, mentre sul Ronco è emersa una contaminazione organica il 15 giugno.  Sul fronte casa, Acer ha registrato “danni notevoli” sui servizi, ascensori e caldaie in particolare. E ha messo in campo una “notevole attività per il ripristino. Ora i disagi sono ridotti a pochi ascensori e siamo a buon punto sulla sistemazione provvisoria, per l’inverno, delle centrali termiche”, spiega il presidente Giuseppe Tallarico. Certo, tutto dipende anche dalle risorse che arriveranno dalla struttura commissariale, che per ora esclude appunto gli Enti con polizze assicurative. L’Azienda per le somme urgenze ha anticipato 427.000 euro, ma le opere successive richiedono oltre tre milioni di euro. Anche Alea Ambiente, prende parola il direttore Gianluca Tapparini, ha messo in campo “tutte le forze per rimuovere i rifiuti ingombranti dalle strade”, raccogliendone 20.000 tonnellate. I costi per la gestione dell’emergenza ammontano a 7 milioni di euro, che dovrebbero essere rimborsati dal commissario. Mentre la bollettazione, sospesa, riprenderà in questi giorni per le utenze non alluvionate. Dal 27 settembre partirà poi un intervento straordinario di raccolta a domicilio. “Occorre azzerare i canoni Acer, decine di famiglie vivono nel disagio, e agire sul vulnus delle polizze”, apre il dibattito Federico Morgagni di Forlì e co. Puntando anche il dito contro Alea ambiente per gli “interventi non rapidi ed efficaci messi in campo. Per settimane ci sono stati e ci sono accumuli di fango e rifiuti”, compresi quelli abbandonati, il che “rende le condizioni vita indecorose oltre che non salubri”. Anche Elisa Massa del Partito democratico mette in luce che, se “Alea ha fatto un lavoro lodevole, ci sono abbandoni, forse non legati all’alluvione, in una maniera smisurata” in certe zone sulla via Emilia. E si dice “molto preoccupata” per la questione delle polizze e per l’emergenza abitativa che esploderà. Per Massimo Marchi di Italia Viva “il problema più urgente è quello delle fogne, servono verifiche e interventi urgenti”, invoca, così come un intervento sulle bollette annullando gli aumenti dovuti al consumo maggiorato. E Alea “deve fare il suo dovere”. Dai banchi della maggioranza Albert Bentivogli della Lega difende la società di gestione dei rifiuti, “eventi ed esigenze hanno reso il lavoro non perfetto”, occorre anche agire sulla cultura del rispetto. “Tutti hanno dato il massimo date le condizioni”, prosegue e Arpae certifica che dopo l’alluvione la situazione si è evoluta senza contaminazioni e dunque in sicurezza per i cittadini. Diversamente da Conselice nel ravennate per esempio. Per gli alloggi Acer, conclude, si lavora in confronto con l’assessorato al Welfare, “l’emergenza abitativa si sta risolvendo e stiamo soddisfacendo il bisogno di chi ha perso la casa”.

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