Rifiuti a Faenza, difficoltà con il nuovo sistema

Faenza

FAENZA. «Il cassonetto all’angolo è sempre stracolmo già alle 10 di mattina; quello tra via Scaletta e via San Bartolo è affiancato da cartoni, vetri e oggetti vari; nel contenitore dell’indifferenziata si trovano scatole, bottiglie di plastica e altri materiali alla rinfusa».
Sono solo alcune delle segnalazioni sui social postate dai faentini, che non nascondono difficoltà riscontrate nel nuovo sistema di raccolta rifiuti. «In queste settimane stiamo tenendo costantemente monitorato il livello di qualità della raccolta differenziata a Faenza – dice l’assessore all’Ambiente, Antonio Bandini –. Pur avendo creato le Ieb (Isole ecologiche di base), permangono livelli sensibili di rifiuti conferiti indistintamente. Questo significa che tanti non utilizzano correttamente i bidoni stradali. Se non si differenzia a casa, inevitabilmente, andremo ad intasare di materiale potenzialmente riciclabile i cassonetti dell'indifferenziato, lasciando spesso vuoti i contenitori del vetro, della plastica e dell'organico. Siamo partiti da pochi mesi ed è inevitabile qualche criticità».

E lancia un appello ai cittadini: «Impariamo a differenziare meglio, tutti insieme: spenderemo meno e non correremo il rischio di vedere angoli di città imbruttiti dalla pigrizia».
Nuovo sistema solo provvisorio
Bandini spiega che il modello attuale è provvisorio e sarà tramutato nel giro di un anno e mezzo in raccolta domiciliare: «Sarà quindi applicata una Tari, in base alla qualità e quantità misurata del rifiuto indifferenziato prodotto da ogni utente e consegnato. Le Isole ecologiche di base avranno solo contenitori per vetro, plastica, lattine e sfalci, tutto il resto sarà ritirato a casa. Perciò ho voluto introdurre questo periodo di transizione proprio affinchè si possano imparare le corrette procedure».
Il concetto è che chi non differenzia obbliga i concittadini a spendere di più perché un sistema non differenziato non è remunerativo dal punto di vista del riciclo, le spese aumentano in quanto sono necessari più svuotamenti. Proprio a supporto della raccolta differenziata partirà presto una campagna di informazione nuova e massiccia con assegnazione anche di premi e riconoscimenti.

Multe e fototrappole

Chi pensa di sottrarsi alle regole «dovrà poi fare i conti con pesanti penali - continua l’assessore -: sono previste foto trappole e perfino agenti accertatori». Questo anche per chi pensa di abbandonare sacchi nei fossi o nei calanchi come purtroppo si verifica. Stare alle regole non è poi così difficile. C’è però chi accampa motivazioni tipo: essere sottoposti ad un lavoro extra senza poi avere riscontri sufficientemente equilibrati all’impegno profuso: «È come obbligare – sostiene un utente – a svolgere un servizio, che paghiamo affinché venga svolto da altri: c’è chi è disposto a pagare di più pur di non impazzire».
E ancora vi sarebbero difficoltà nel capire come e dove smistare rifiuti, tipo i brik, che contengono anche alluminio. E i residui di organico dentro scatolette, vasetti e barattoli, come vanno trattati? C’è chi lamenta la mancanza di contenitori specifici nelle isole di base, con la conseguenza di doversi andare a cercare il luogo idoneo.

Niente scuse

Per Bandini «sono tutte scuse: occorrono dieci secondi per selezionare nelle case i vari tipi di rifiuto, se consideriamo il tempo che si sta sui social, è una sciocchezza. Ne va del bene e del risparmio comuni».
Il discorso della tariffazione più bassa se si collabora tutti si capisce bene pensando ad un carico di plastica: più se ne raccoglie, più se ne vende, più si ricava, e meno costa la Tari.

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