Ridillo, nuovo album a Natale per la band nel trentennale

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“30 anni suonati” per i Ridillo, ovvero 30 anni di carriera da festeggiare, con la partecipazione di Danny Losito, in una serata speciale il 17 dicembre, 12° compleanno del locale House of Rock: appuntamento dalle 22.

Gruppo bandiera dal 1995 del funk e soul italiano, presenteranno in occasione di questo anniversario una selezione dai dieci album pubblicati, passando dal meglio del loro repertorio (Mangio amore, Festa in 2, Mondo nuovo), a cover in italiano di Bee Gees, Otis Redding, James Brown e altri classici. Una carriera che annovera più di 900 concerti, dai festival di provincia alle favolose date con gli Earth Wind & Fire e James Brown, alla tournée con Gianni Morandi: 112 canzoni registrate, 38 singoli, 8 album da studio, il doppio Live at The Blue Note, 5 raccolte greatest hits, video, radio, tv e tanta voglia di comunicare vibrazioni positive. I Ridillo sono: Daniele Bengi Benati (chitarra e voce), Alberto Benati (tastiere, chitarra e cori), Claudio Shiffer Zanoni (tromba, chitarra e cori), Paulo D’Errico (basso), Andrea Satomi Bertorelli (tastiere e cori), Alessandro Lugli (batteria), Corrado Terzi (sax).

Benati, venite da due stagioni molto produttive, non vi ha fermato neanche la pandemia…

«In realtà non ci siamo mai fermati, i due anni di covid hanno di certo rallentato l’attività live ma questo ci ha fatto lavorare su diverse strade. Infatti nel festeggiare i nostri 30 anni per questo 2021 abbiamo fatto uscire ogni mese un singolo diverso, e ora con 12 canzoni possiamo raccoglierle nell’album 30 anni suonati che esce proprio nel periodo di Natale. È stato un progetto non facile ogni mese trovare un singolo o una nuova idea, ma credo che il risultato sia ottimo, anche a livello di collaborazioni con altri artisti».

È un rapporto consolidato il vostro con la Romagna.

«È da sempre forse il bacino più importante per noi come fan, io poi ogni estate sono dalle parti di Bellaria, la Romagna mi stimola molto, infatti ho molti amici musicisti da queste parti».

Perché vi definite «figli dei figli delle stelle» e perché torna di moda il sound funky anni 70?

«Il nostro brano Figli di una buona stella uscì nel 1997, a vent’anni dalla canzone di Alan Sorrenti. Ci piace l’idea di aver proseguito quel percorso musicale seppur ispirato dalla musica nera americana ma con nostri ingredienti padani».

Avete dichiarato di mantenere una meta precisa: raccontare soul, funky e r’n’b all’italiana.

«È la nostra missione, cercare di essere al passo con le produzioni internazionali di quel genere ma raccontandolo all’italiana senza sentirci inferiori».

I vostri testi però al riascolto rivelano una certa profondità.

«Un brano come Mondo nuovo che spiega in modo semplice la nostra attitudine ecologista è super attuale, ma il nostro stile è quello di arrivare a tutti. La frase di Andy Wharol “essere profondamente superficiale” ci si addice ed è stata ispiratrice nel nostro modo di scrivere i testi».

30 anni in musica e 30 anni in cui è cambiato il modo di produrre la musica.

«Completamente! Ancor di più quello del fruirne, oggi le nuove generazioni non hanno la smania di acquistare musica, la trovano ovunque. Quindi il mercato ha dovuto adattarsi, noi faremo uscire il cd fisico che raccoglie appunto i 12 brani usciti precedentemente in digitale (più 3 bonus tracks)».

È alle viste, si legge, un singolo con Johnson Righeira.

«Sì, abbiamo registrato un nuovo brano, ancora top secret, sarà quello che chiuderà questi festeggiamenti dei 30 anni suonati. Lo sentirete come primo singolo del 2022 uscendo proprio il 1° gennaio: un messaggio di benvenuto al nuovo anno all’insegna del volersi bene».

Info e prenotazioni: 0541 775803
349 5605443

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